Gelateria a ponte San Martino a Treviso, il titolare: «Noi, presidio contro i maranza»

Il bilancio di Fabio Feltrin a poco meno di due mesi dalla riapertura dello storico locale che negli anni si era trasformato in un buco nero del centro: «All’inizio abbiamo avuto a che fare con ragazzini molesti e aggressivi anche a 14 anni»

Andrea Dossi
Fabio Feltrin dietro al bancone della gelateria
Fabio Feltrin dietro al bancone della gelateria

A poco meno di due mesi dalla riapertura, la Gelateria Feltrin Sommariva in corso del Popolo è diventata un punto di presidio attivo e illuminato fino a tarda sera che resiste al degrado e allontana le ombre comportamenti incivili dei cosiddetti “maranza”, restituendo serenità alla zona.

Insomma, la dimostrazione concreta di come una vetrina illuminata possa anche accendere il benessere. Grazie alla famiglia Feltrin, che ha deciso di scommettere su un luogo rimasto per troppo tempo un “buco nero” della città, Treviso sta riscoprendo un punto di riferimento che era stato perduto. Il locale, un tempo sede di un fast food e poi abbandonato per anni, ha riaperto i battenti a inizio giugno.

Da allora, è un continuo viavai di clienti, giovani e meno giovani, molti dei quali animati dalla nostalgia per un pezzo di storia cittadina tornato a vivere. La famiglia Feltrin – Fabio, il fratello Loris, la cognata Romina Bolzan, il figlio Riccardo ed Elena Gobbo – titolare dell’omonima gelateria di Spresiano, ha riacceso le luci in un’area che si trova a pochi passi dal Sile e da Ponte San Martino, il confine dell’odierna “zona rossa”.

Fabio Feltrin racconta di aver dovuto affrontare, soprattutto nei primi giorni, alcune difficoltà legate in particolar modo al comportamento incivile di alcuni giovani. «Ci sono stati diversi sbruffoncelli», spiega il titolare della gelateria, «che sono venuti sbraitando e chiedendo dell’alcol, qualche ragazzo a torso nudo, oppure sono entrati con la sigaretta accesa, parlo anche di ragazzini di 14 anni». Piccoli episodi che non hanno però minato l’entusiasmo della famiglia, decisa a restituire dignità a un luogo e a una zona che ne avevano bisogno. E il calore dimostrato dal quartiere è stata la migliore ricompensa e il motivo principale per continuare a lavorare ogni giorno.

«Siamo felici per il calore e l’affetto che ci dimostra il vicinato, questo ci aiuta», continua Feltrin, «Ci dicono che finalmente c’è un angolo di luce alla sera e che si può girare in zona tranquillamente. La polizia e i carabinieri passano spesso e sono molto disponibili».

Ma la vera forza trainante è la clientela stessa, eterogenea e vivace. «In questo periodo, inoltre, si fermano molti turisti, in particolare di nazionalità spagnola», conclude Feltrin, sottolineando come la riapertura di un’attività commerciale possa avere un impatto positivo ben oltre la semplice vendita di un prodotto, «Abbiamo una bellissima clientela. Noi siamo presenti fino a mezzanotte e credo che questo faccia bene un po’ a tutti».

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