«Gasparini Costruzioni, è stata bancarotta»

Il pm Valmassoi chiede il processo per Adelio Gasparini e Giovanni Favaro: hanno distratto 2,7 milioni
TREVISO 10/12/2006 PALAZZO DI GIUSTIZIA - tribunale treviso
TREVISO 10/12/2006 PALAZZO DI GIUSTIZIA - tribunale treviso

Chiuse le indagini per bancarotta fraudolenta distrattiva alla Gasparini spa Costruzioni Meccaniche, storica azienda che produceva macchine per la lavorazione della lamiera a Istrana, fallita nel luglio 2009. Il pm titolare delle indagini Giovanni Valmassoi ha chiesto il rinvio a giudizio per l’allora legale rappresentante della società Adelio Gasparini, 59 anni, e Giovanni Favaro, 66, che operava come procuratore della fallita. Secondo l’accusa avrebbero distratto dal fallimento oltre 2,7 milioni di euro. L’udienza preliminare è stata fissata davanti al gup Elena Rossi a novembre.

La vicenda vede al centro la Gasparini do Brasil, società legata al gruppo industriale e sottoposta a ispezione per accertarne la proprietà. Dentro il portafoglio della ditta estera ci sono infatti una fabbrica da circa 8 mila metri quadri e diversi terreni che in passato risultavano fare parte del compendio industriale della Gasparini spa, salvo poi scoprire in fase di ricostruzione fallimentare che la proprietà era passata ad altri. Fatto che ha comportato la segnalazione in Procura, la quale ha dato avvio all’inchiesta.

In base alla ricostruzione degli inquirenti Gasparini, quale legale rappresentante della Gasparini Officine Meccaniche spa, dichiarata fallita nel luglio del 2009 dal Tribunale di Treviso, in concorso con Favaro, procuratore della fallita, avrebbero sottratto al fallimento la partecipazione azionaria (il 99.25%) della Gasparini Do Brasil S.a., fra le 4 controllate estere del gruppo, valutata 2,717 milioni di euro.

La partecipazione sarebbe poi stata fittiziamente venduta a Favaro e alla società S.VE.FI.R. Gasparini inoltre non avrebbe indicato nella delibera di messa in liquidazione della società che la partecipazione azionaria era stata ceduta, distraendo anche dal fallimento due presse piegatrici. A circa un anno dall’inizio dell’inchiesta è giunto nei giorni scorsi l’avviso di chiusura delle indagini atteso anche dai soci della Gasparini Industries, nuova società nata dalle ceneri dell’azienda fallita, rilevata tramite cessione del ramo.

Ad aggiudicarsi l’attività, rilanciandola a pieni giri, e voltando completamente pagina, sono stati Simone Ferrari e Marco Guderzo, imprenditori di casa nostra a capo di una cordata che ha rilevato poi la Modular di San Vendemiano, altra ditta in difficoltà.

A presentare l’istanza in tribunale per avviare le indagini nei confronti della “vecchia” Gasparini era stato il curatore trevigiano Riccardo Pucher Prencis, nominato nel 2009 a capo del procedimento.

Serena Gasparoni

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