Fusione di cantine Vittorio si sposa con Conegliano

VITTORIO VENETO. La cantina di Vittorio Veneto ha incorporato quella di Conegliano e domani si terrà a San Giacomo, nella sede di via Campardo, la prima assemblea dei soci, che sono 1200, di cui 900 soltanto di Vittorio Veneto. «È un fatto storico», conviene il presidente Stefano Zanette, «perché se l’agroalimentare traina la ripresa, e il vino più di ogni altro settore, la nostra cooperativa si propone come una fra le più importanti del Veneto». Ma secondo l’europarlamentare Giancarlo Scottà, già sindaco di Vittorio Veneto, è storica anche la circostanza che «per la prima volta Vittorio Veneto non cede a Conegliano un pezzo della sua argenteria, ma lo acquisisce; non è mai successo prima di oggi». Il presidente Zanette sorvola su questo aspetto sottolinea piuttosto che questo non è un matrimonio di circostanza, neppure di convenienza, ma strategico. I 1200 soci della nuova realtà cooperativa lavorano 2000 ettari di superficie vitata e sono in grado di immettere sul mercato 300 mila quintali di uve, di cui l’80- 85% è relativo al Prosecco Doc e Docg di cui l’80-85% è relativo al Prosecco Doc e Docg, di cui l’80-85% è relativo al Prosecco Doc e Docg. La nuova cooperativa porterà nel tempo importanti economie di scala, ma il dato più significativo nell’immediato è di essere per il mercato un produttore in grado di rappresentare il 20-25% della produzione del Prosecco Docg Conegliano-Valdobbiadene, nonché 120-125 mila quintali di Prosecco Doc su base interregionale con gli immaginabili vantaggi della commercializzazione. Gli sviluppi futuri? Nei programmi della cooperativa c’è la costruzione, in un’area vicino al consorzio agrario di Conegliano, di un grosso centro di imbottigliamento. Attività, questa, che fino a oggi non avevano né la cantina di Vittorio Veneto né quella di Conegliano. Il processo di fusione non è stato facile. Conegliano è arrivato a questa determinazione perché l’attuale sede, in via Maggiore Piovesana, presentava necessità di ampliamento e sul posto non le aveva. Il terreno acquistato in periferia, 22 mila mq, in via San Giuseppe, dalle parti del consorzio agrario di Conegliano, e destinato a futuri sviluppi, sarà utilizzato per la nuova attività. Stefano Zanette, che presiede il Consorzio Prosecco che da Conegliano si espande fino al Carso Triestino, è il numero uno della nuova realtà, mentre la vicepresidenza va ad Antonio Lot, già presidente della Cantina di Conegliano, e ad Elia Dan, storico consigliere di quella di Vittorio Veneto, più volte vicepresidente. Luciano Bernardi, Renato Borsoi, Ferruccio Bortoluzzi, Marcello Chies, Giuseppe Collattuzzo, Carlo Da Ruos, Narciso De Rosso, Luigi Gava, Alessandro Livieri, Angelo Marcon, Ivano Meneghin e Lino Talamini completano il cda. La sede legale sarà quella di San Giacomo e qui si fermerà anche la direzione generale. Due si confermano i siti di conferimento delle uve, San Giacomo e Conegliano. All’assemblea di domani mattina, Zanette assicurerà i produttori che il Prosecco di casa non avrà nulla da temere da quello croato.
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