Fulmine danneggia il campanile

MARENO DI PIAVE. In paese c'è chi l'ha ribattezzata la «maledizione dei campanili». Dopo la bora, che aveva messo in pericolo l'effige di San Piero della torre campanaria di Mareno, ieri mattina un fulmine ha centrato e spezzato la punta del campanile di Soffratta. Un botto terribile, avvertito a chilometri di distanza, fino a Santa Maria e San Vendemiano. La saetta ha provocato danni ingenti agli impianti elettrici della chiesa, dell'oratorio e anche alle abitazioni vicine. Erano circa le 7, quando la scarica si è abbattuta nella frazione di Soffratta. «Non ci sono state altri fulmini e non c'era un temporale», raccontano i residenti. Ma quell'unica scarica elettrica è stata di una forza devastante. I pezzi del campanile sono volati sul sagrato e in strada, dove fortunatamente non c'era nessuno.
I vigili del fuoco hanno operato con un'autoscala per esaminare i danni alla struttura. L'area attorno al campanile è stata transennata per motivi di sicurezza. Il pericolo è rappresentato dalla croce sulla sommità, che, seppur saldata, è in bilico. La scarica elettrica ha completamente distrutto e bruciato alcune prese elettriche. In corso di valutazione sono i danni agli impianti. La preoccupazione maggiore è per l'organo, risalente al 1860. Anche delle case vicine sono state investite dalla forza d'urto.
Modem e cavi telefonici, cancelli elettrici e antenne tv, sono andati ko. La violenza del colpo ha svegliati residenti ad oltre un chilometro, fino in centro a Mareno. Ma si è sento anche a San Vendemiano e Santa Maria. Ieri per l'intera giornata c'è stata una sorta di pellegrinaggio davanti al campanile di Soffratta, con diversi abitanti che hanno voluto rendersi conto di persona della situazione. Il campanile venne costruito subito dopo la Grande Guerra (fu bombardato dagli austriaci), nel 1919, per volere dell'allora parroco don Antonio Sartori, su disegno dell'architetto Luigi Candiani. Per don Mario Fabbro e la sua parrocchia è un altro problema da risolvere.
A metà febbraio i vigili del fuoco erano intervenuti con l'elicottero per salvare la statuetta segnavento di San Piero, pericolante a causa delle folate di bora. Adesso i danni al campanile di Soffratta sono ben maggiori. Oltre alla curia vescovile, dovrà essere coinvolta anche la Soprintendenza ai beni culturali, considerata la storicità della struttura.
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