«Francesco Baracca ucciso da uno shrapnel sopra Nervesa». Nuova teoria sulla fine dell’asso

il giallo storico
A più di un secolo dai fatti, continua il dibattito sulla morte dell’asso degli assi Francesco Baracca. Secondo una nuova teoria, formulata da Mauro Antonellini, curatore del museo dedicato all’aviatore nella sua Lugo, nel libro “Francesco Baracca. Morte di un eroe” (Tipografia Faentina editrice) sarebbe stata una granata caricata a “shrapnel” a uccidere il maggiore Baracca sopra i cieli di Nervesa il 19 giugno del 1918.
Lo shrapnel, usato anche dalla contraerea durante la Grande Guerra, è un proiettile (o proietto come preferiscono dire gli esperti di artiglieria) riempito di sfere metalliche e munito di una carica di scoppio collegata ad una spoletta regolata in modo tale da garantirne l’esplosione prima che l’ordigno colpisca il bersaglio, facendo partire le micidiali sfere in tutte le direzioni.
Questa nuova ipotesi non convince il nerversano Giuseppe Piccolo, cultore di storia dell’aviazione nella Grande Guerra e autore, assieme a Renato Callegari e Stefano Gambarotto, del libro “Francesco Baracca. Indagine sulla morte di un eroe italiano” che pure stima Antonellini e non dice di avere la verità in tasca.

«Secondo me l’impatto con una sfera di uno shrapnel avrebbe devastato il corpo di Baracca molto di più di come è stato trovato. Comunque negli anni sono state formulate varie teorie, dalle mitragliatrici della contraerea nemica al colpo di fucile sparato da terra, fino al suicidio dopo l’abbattimento (per non cadere in mano nemica oppure per paure di morire carbonizzato nel rogo del suo aereo ndr)», spiega Piccolo che di suo propende per la tesi del suicidio, ma non la considera provata.
«Nel cranio di Baracca, il cui cadavere venne ritrovato il solo il 23 giugno, c’era un foro però né allora né dopo venne mai fatta un’autopsia. Solo quell’esame della salma ora sepolta a Lugo può dare qualche certezza. Il ritrovamento nel cranio di un proiettile della rivoltella d’ordinanza del maggiore Baracca di un pallino di shrapnel o di altro metterebbe infatti fine al dibattito», conclude l’appassionato. —
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