Foro boario, destino segnato «Il mercato è in netto declino»

Una sorte segnata quella del mercato di bestiame di Oderzo, e il gruppo di minoranza Oderzo Sicura Cittadini Attivi vuole vederci chiaro. Da marzo ad oggi nessuna mucca o toro ha varcato i cancelli del mercato di via Donizetti. Dopo le dichiarazioni del sindaco Scardellato dei giorni scorsi sul destino del mercato e sul possibile utilizzo dell’area attrezzata, il gruppo Oderzo Sicura vuole comprendere l’attuale situazione.
LA RICHIESTA
«Chiediamo cortesemente all’amministrazione comunale, in relazione di quanto dichiarato nei giorni scorsi sullo stato di fatto del macello comunale - ha dichiarato la consigliere Laura Damo - i dati relativi ai servizi e alle presenze al mercato di bestiame e del macello di Oderzo a partire dal 2017 ad oggi e che le vengono inoltrati via posta elettronica. Chiediamo anche, se è possibile, di convocare un incontro con la partecipazione dei diversi capigruppo consiliari e il gestore del macello per un confronto aggiornato». Una richiesta nata sotto la spinta della proposta del Pd di sopprimere il mercato. Il consigliere di minoranza del Partito Democratico, Sandro Martin, aveva sottolineato la possibilità di creare una zona attrezzata per camperisti o la realizzazione di un secondo campo per l’associazione sportiva dei Grifoni Rugby (che, peraltro, potrebbero ottenere anche l’area verde dell’ex caserma Zanusso). Ogni anno l’amministrazione comunale spende sui 30mila euro per la sola gestione ordinaria dell’area.
«destino segnato»
Anche lo stesso sindaco Maria Scardellato aveva dichiarato, con sommo dispiacere, che il destino del mercato sembra essere segnato. La storia del mercato del bestiame parte nel 1233, quando viene fondata la Fiera della Maddalena. Al posto delle giostre attuali, c’era un grande mercato di animali da cortile e da allevamento, unitamente ad una corsa di cavalli e ad un circo. Solo verso la fine dell’Ottocento il mercato inizia ad essere settimanale, e si svolge nel Foro boario vecchio accanto al piazzale della Vittoria (ora c’è un grande parcheggio). Era frequentato sia dai proprietari terrieri che dai piccoli contadini, perché all’epoca c’era una stalla per famiglia.
Trasferito nel Foro boario nuovo negli anni Ottanta del Novecento, nel 2011 venivano registrati 5945 capi bovini in transito, ma nel 2013 si raggiungeva una cifra sconsolante (4165 capi in un anno). I dati del 2015 parlano di 5550 bovini transitati per il mercato di Oderzo. Insomma, una realtà di grande valenza storica per Oderzo ma per la quale non sembra più esserci un futuro. —
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