Fogli di Via contro i mendicanti

Basta multe mai pagate, basta identificazioni e sanzioni che finiscono nel nulla. L’amministrazione di Treviso dopo la stretta sui controlli annuncia il pugno di ferro contro i mendicanti con l'applicazione del divieto di ritorno in città per i recidivi (esclusi i poveri anziani), pena fermi e condanne penali. Ma sulla decisione è già tensione interna alla maggioranza
MONESTIER - MENDICANTI ALLA STANGA MONESTIER - MENDICANTI ALLA STANGA
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Dopo la stretta sui controlli lungo le strade del centro e in zona mercato, dopo la nuova raffica di multe, il Comune di Treviso ha deciso di inasprire il trattamento nei confronti dei mendicanti, e soprattutto di quelli che appartengono a quello che è stato più volte definito il «racket degli accattoni». Si tratta di fatto dei mendicanti «di professione» quelli più volte fermati, multati e sempre ritornati, quelli che più che per povertà chiedono l’elemosina in strada per «lavoro» e non rientrano nelle schede e nei report di assistenti sociali o enti assistenziali.

Ca’Sugana ha infatti deciso di chiedere alla questura, per queste persone, l’applicazione dei fogli di Via, che impongono di non rientrare nel territorio di uno specifico comune pena il fermo e la condanna penale.

Ad annunciarlo oggi il vicesindaco Grigoletto che: «La Lega l’aveva sempre promesso e mai fatto, noi si» A portare a un inasprimento nella gestione del caso i dati diffusi dalla polizia locale di Treviso che dopo le prime segnalazione, ancora nei mesi scorsi, ha intensificato la stretta sui mendicati– la gran parte dei quali di origine est europea e rom - ciò nonostante non riuscendo e ridurre il fenomeno.

Dall'inizio del 2014 le sanzioni elevate sono state 32,, il doppio rispetto alle 16, dello stesso periodo anno 2013.

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