Finta bomba a mano davanti alla sede Anpi di Treviso

La condanna dell’associazione. Indaga la polizia. Pd: «Intimidazione». Il sindaco: «Condanna senza se e senza ma»

Una finta bomba a mano di plastica appesa alla cassetta della posta dell’Anpi, nella sede delle associazioni che si trova in via Isonzo a Treviso. Una finta bomba a mano di plastica. Brutto scherzo o pessima provocazione. O peggio ancora, una minaccia?

L’episodio scoperto ieri mattina non è rimasto senza reazione. A denunciare l’accaduto per prima l’Anpi stessa parlando di «ottusa provocazione, che nasce in un brodo di coltura fascistoide». E aggiungendo: «Sono sempre gesti da non sottovalutare, che maturano nel clima pesante che c’è nel Paese, dove chi governa sfugge con pretesti meschini dal condannare apertamente il fascismo e il carico di violenza e di morte che ha rappresentato».

Dopo la scoperta, i responsabili dell’associazione partigiani hanno presentato formale denuncia, senza alcuna intenzione di sottovalutare ricordando come «nei giorni scor sia stata devastata a Roma la lapide che ricorda il luogo dove fu rapito e poi assassinato Giacomo Matteotti».

Ferma condanna del gesto è arrivata dal Pd trevigiano che ha espresso «piena solidarietà» parlando apertamente di «un gesto intimidatorio», «un atto che non può essere liquidato come una bravata, perché colpisce direttamente un presidio della memoria democratica del nostro Paese». Di qui la richiesta di una «risposta ferma, unitaria e collettiva a simili provocazioni». «Un gesto inquietante, che non può e non deve essere minimizzato» ha aggiunto la parlamentare trevigiana del Pd, Rachele Scarpa. Piena solidarietà all’Anpi dal sindaco di Treviso, Mario Conte: «È un fatto che, pur nella sua apparente "innocuità", non può passare inosservato. L’auspicio è che si tratti solo della bravata di qualche perditempo, un atto insensato e irresponsabile. Ma anche in quel caso, rimane un gesto da condannare con fermezza, senza se e senza ma, che la nostra comunità condanna e vede distante, anzi distantissimo, dai suoi valori». —

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