Finanziere suicida indagata la moglie Il pm: atto dovuto

GIAVERA. Dubbi che si sia trattato di un suicidio non ce ne sono, ma per fugare anche il più piccolo sospetto la Procura ha aperto una indagine sulla morte di Francesco Russo, l'appuntato 39enne della Guardia di Finanza che si è sparato con la sua pistola di ordinanza martedì nel parcheggio antistante lo stadio di Paderno.

Per fugare appunto anche il più piccolo dubbio, il pm ha disposto che venga eseguita l'autopsia affidata all'anatomopatologo Alberto Furlanetto.

E come atto dovuto e per la sua tutela, visto che era l'unica persona presente quando il finanziere si è sparato, nell'aprire l'indagine il pubblico ministero ha iscritto il nome della moglie di Francesco Russo, che è stata sottoposta al guanto di paraffina. Tutti atti dovuti per fare completa chiarezza con una indagine, anche se da nessuna parte è stato sollevato il minimo dubbio che non si sia trattato di suicidio.

Nelle indagini finiranno, oltre al referto dell'autopsia, le testimonianze della moglie del finanziere e delle prime persone accorse dopo aver sentito lo sparo e le urla disperate della donna.

Martedì scorso Francesco Russo, in servizio all'aeroporto Canova di Treviso, e la moglie, dipendente dell'Usl 9, entrambi residenti a Giavera, si erano dati appuntamento al parcheggio dello stadio di Paderno. Lì, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, tra i due era nata una discussione e ad un certo punto il finanziere 39enne aveva estratto la pistola d'ordinanza, se la era puntata al mento e aveva premuto il grilletto.

Un unico colpo, però mortale, e quando sul piazzale erano giunti i soccorsi per Francesco Russo non c'era più nulla da fare.

Enzo Favero