Ferragosto al Piave, attesi 5 mila bagnanti. Vigilantes e divieti in tutti i Comuni

Nel weekend dell’Assunta i volontari saranno sulle rive per ricordare che è proibito tuffarsi. Vietato anche accendere barbecue. Un volantino multilingue per ricordare le insidie del fiume

Andrea Dossi
Bagnanti sul Piave
Bagnanti sul Piave

L’estate trevigiana è al suo picco tra caldo, folla e divieti di balneazione. Con il Piave sorvegliato speciale. Nel giorno di Ferragosto, la Marca si riversa sulle sponde del fiume: dopo giorni di bel tempo che hanno reso le acque del Piave particolarmente limpide, le temperature sfioreranno ancora i 35 gradi, spingendo migliaia di persone alla ricerca di una soluzione rinfrescante e a basso costo, a portata di mano.

Le stime parlano di almeno 5 mila persone che si distribuiranno lungo il fiume, dalla zona di Pederobba fino a San Biagio, trasformando le sponde in una meta di villeggiatura improvvisata. Ma il richiamo delle acque non deve far dimenticare un pericolo purtroppo già palesatosi in questa stagione. Per questo, l’intero corso del fiume sarà presidiato dai vigilantes ingaggiati da Provincia e amministrazioni comunali. Non sarà una misura limitata alla giornata di oggi, ma si estenderà (almeno) per tutto il fine settimana.

Drammi e prevenzione

L’estate trevigiana ha già pianto due vittime: il giovane Dennys Navas, 21 anni, annegato a Fagarè, e la piccola Adna Islam, di soli 9 anni, morta a Pederobba. Due tragedie che hanno spinto gli enti locali a innalzare il livello di guardia, con campagne di comunicazione e un servizio di vigilanza e sensibilizzazione a cura delle associazioni ittico-venatorie.

Il servizio di sorveglianza

Una ventina di operatori, coordinati dalla polizia provinciale, pattuglieranno le rive. Un numero di partenza destinato a salire in base ai flussi di bagnanti, ricordando che gli operatori a pieno regime saranno 300, nel 2026. Inizieranno distribuendo volantini e ricordando a tutti la regola fondamentale: il divieto assoluto di balneazione.

Una regola che molti continuano a ignorare, cedendo alla tentazione di rinfrescarsi nelle acque del Piave. Un comportamento che preoccupa le amministrazioni comunali, che si stanno muovendo per prevenire ulteriori incidenti. Il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon plaude al servizio di sorveglianza: «È stato ben accolto dagli amministratori locali. Purtroppo c’è qualche incivile che insulta i volontari che mettono a disposizione gratuitamente il loro tempo per l’incolumità di tutti».

Marcon lancia quindi un appello al rispetto e alla collaborazione: «Con il bel tempo, ci aspettiamo migliaia di persone che si riverseranno sul Piave: chiedo rispetto per i volontari e che si seguano tutte le regole».

I sindaci

Anche i sindaci dei Comuni rivieraschi sono in prima linea per garantire un Ferragosto sicuro. Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, si aspetta centinaia di persone all’interno del suo Comune e ha già dovuto far distruggere alcuni focolari predisposti per i barbecue. «Il Piave non è una piscina – ribadisce – portatevi a casa i rifiuti e assolutamente no ai fuochi liberi. Sì alle passeggiate».

A Cimadolmo, il sindaco Giovanni Ministeri ha attivato protezione civile e polizia locale per il presidio del territorio: Da noi ci sono caminetti controllati per le grigliate, per fortuna non c’è acqua nel tratto di sua competenza. Che il ferragosto sia una giornata di divertimento ma bisogna sempre stare attenti e lontani dai pericoli».

Focus su Saletto

Tra le situazioni più critiche ci sarà la cosiddetta spiaggia di Saletto, dove già ieri si contavano oltre 200 persone e oggi si prevedono numeri triplicati. Così il sindaco di Breda Cristiano Mosole: «Già nello scorso weekend a Saletto era pieno, bene che si siano coinvolte le associazioni ittico-venatorie per fare sorveglianza e spero che passino anche di qui». A San Biagio, la sindaca Valentina Pillon si attende centinaia di presenze a Fagarè e conferma il dispiegamento di almeno cinque vigilanti.

Il Comune ha anche installato delle fototrappole per sanzionare chi abbandona i rifiuti: «Ribadisco il divieto di balneazione, servono rispetto per l’ambiente e per la propria incolumità».

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