Famiglia e lavoro, la scommessa di Galdi

L’azienda di Postioma ha creato alcuni team fra i cento dipendenti per individuare soluzioni di conciliazione
Di Serena Gasparoni

PAESE. Conciliare famiglia e azienda si può. Ne è convinta la Galdi di Postioma di Paese, azienda leader nella progettazione e produzione di macchine confezionatrici per liquidi alimentari come latte, yogurt e succhi di frutta, che sta attuando al suo interno l'audit secondo il protocollo stabilito dalla Regione Veneto. Un percorso che pian piano stanno adottando molte aziende della Marca, ma che Galdi ha voluto sviluppare dal suo interno, chiedendo direttamente ai propri dipendenti di cosa avessero bisogno.

Così ha creato al suo interno un team rappresentativo delle varie tipologie di lavoratori attivi in azienda (e di conseguenza delle loro specifiche esigenze: giovani, padri, madri) a cui è stato chiesto di elaborare alcune proposte. Flessibilità oraria, giorni di congedo ulteriori ai neo papà, scelte sostenibili come il car sharing e lo scambio di oggetti di seconda mano, incontri tematici su argomenti extra lavorativi gestiti direttamente dai collaboratori e aperti anche ai familiari, attivazione di convenzioni con tariffe agevolate su strutture per l'infanzia e attività commerciali, creazione di gruppi d'acquisto per ridurre i costi di spesa di prodotti biologici a chilometro zero.

Di proposte ne sono state formulate venti, per la cui realizzazione ora l'azienda concentrerà tutti i suoi sforzi.

Galdi è uno dei principali player globali nella progettazione e costruzione di macchine confezionatrici per liquidi alimentari. L'azienda è guidata dalla famiglia Candiotto oramai da 30 anni. Fu notata da Tetra Pak, azienda leader nel packaging e nella tecnologia per il confezionamento di prodotti alimentari, che chiese a Galdi la concessione per costruire e commercializzare in Russia con il proprio marchio la sua riempitrice: era il 1993, l'anno dell'apertura verso l'estero.

A Postioma di Paese l'azienda opera avvalendosi di circa un centinaio di dipendenti: ha chiuso l'anno con un fatturato di 20 milioni di euro (in linea con l'esercizio precedente). Il 90 per cento del fatturato viene realizzato all'estero.

Con quest'operazione oggi l'azienda punta a creare "motivazione e senso di appartenenza" nei suoi dipendenti per affrontare le sfide del mercato globale.

«Il settore alimentare», aggiunge il presidente Galdino Candiotto, «richiede un continuo aggiornamento delle tecnologie e dei materiali, per adeguarsi alle normative sempre più stringenti a livello d'igiene e sicurezza alimentare. La necessità di cooperare è quanto mai necessaria e passa attraverso i rapporti fra partner, collaboratori interni ed esterni. Con il Progetto Famiglia&Lavoro abbiamo l'obiettivo, grazie alla conciliazione tra le esigenze professionali e aziendali e quelle familiari e personali, di incrementare il legame e il senso di responsabilità tra i nostri collaboratori e la loro azienda. Lo consideriamo una risorsa strategica per la crescita futura di Galdi in mercati sempre più competitivi e complessi».

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