Falso veterinario riassunto in ospedale

MONTEBELLUNA. Al falso veterinario, indagato con una sfilza di accuse, l’Usl 8 ha affidato un nuovo lavoro nell’ospedale di Castelfranco. F.B. di 43 anni, residente nella zona di Pederobba, era stato denunciato nei mesi scorsi per truffa e peculato dal comando dei carabinieri di Montebelluna. Per le indagini ancora in corso l’azienda aveva deciso di sospendere il 43enne che lavorava da diversi anni come accalappiacani.
Subito dopo lo scandalo, invece, il falso veterinario è stato reintegrato con un nuovo posto di lavoro al San Giacomo. Insomma nonostante al finto medico siano stati contestati diversi reati – dal peculato, alla truffa, all’abuso d’ufficio, sostituzione di persona fino alla falsità in atto pubblico – il lavoro è ancora assicurato per la stessa azienda.
Tutto aveva avuto inizio con un folle inseguimento dei carabinieri sulla Feltrina. I militari erano riusciti a smascherarlo grazie ad alcune denunce arrivate dai privati. Pare che l’accalappiacani riuscisse ad aggirare i proprietari dei cani, di razza e meticci, convincendoli che i loro amici a quattro zampe erano molto malati. In realtà “il veterinario”, così è conosciuto nell’ambiente, avrebbe venduto le bestiole sotto banco probabilmente con l’aiuto di qualche complice forse qualche negoziante della zona, raccontando ai proprietari che i cani erano morti. Quindi l’uomo avrebbe esercitato abusivamente la professione senza aver conseguito alcun tipo di laurea. Secondo le accuse, F.B., avrebbe eseguito visite sugli animali, probabilmente prescrivendo anche i relativi farmaci.
E non è tutto. Da un paio d’anni il servizio veterinario si è dotato di un’ambulanza per il recupero di animali incidentati, e obbligatoria oramai per legge. Sembra che il 43enne prelevasse gli animali dei privati con il mezzo dell’azienda.
Finito nel mirino degli uomini delle forze dell’ordine, F.B. ora si trova a rispondere dei numerosi reati che gli sono stati contestati. Dopo il reintegro in ospedale, dalla direzione dell’Usl 8 non si sbilanciano e fanno sapere che «l’operatore in questione è stato oggetto di un provvedimento aziendale per cui è stato disposto il trasferimento nella sede ospedaliera di Castelfranco e inoltre dal 2 gennaio in seguito a specifico avviso pubblico, è stato assegnato l’incarico di cinovigile ad un altro operatore. L’Usl 8 ora si trova in condizione di attesa rispetto agli esiti dell’indagine giudiziaria in corso».
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