Falso Afro, attore di Gomorra a processo

Ha fatto l’attore in Gomorra impersonando l’imprenditore veneto che portava i rifiuti tossici a smaltire in Campania. Ora si presenta come regista, annunciando l’uscita per Natale del film «Pm forever», un film su Antonio Di Pietro.
Nel frattempo, però il veneziano Massimo Emilio Gobbi deve fare i conti con un altro pubblico ministero: il sostituto procuratore Francesca Torri lo accusa infatti di contraffazione di opere d’arte. Più precisamente di aver messo in vendita un finto Afro (il pittore friulano Basaldella, esponente dell’astrattismo) facendo riferimento alla galleria d’arte trevigiana Minato.
Ieri mattina l’attore-regista-imputato era in aula a Treviso per l’udienza a suo carico. Il giudice Gioacchino Termini ha sentito uno dei testi, il critico e storico dell’arte Granzotto che ha certificato come il quadro attribuito all’artista friulano sia in realtà una grossolana patacca. «E lo è - ha confermato Gobbi ricostruendo la sua versione dei fatti al termine dell’udienza– Io sono un collezionista di quadri: avevo un Afro del valore di 100 mila euro e l’ho affidato alla galleria trevigiana perché me lo vendesse. Due mesi più tardi l’opera mi è stata restituita perché nessuno lo aveva comprato. Peccato che mi sia stato dato indietro un grossolano falso. Qualcuno aveva sostituito il mio olio su tela del valore di 100 mila euro rifilandomi la patacca. Ho fatto pertanto denuncia alla Guardia di Finanza chiedendo di verificare quanto accaduto. Il risultato? Ebbene sono finito io sotto inchiesta. Sostengono che ci fosse un accordo tra me e il gallerista. Assurdo, oltre il danno la beffa».
Gobbi lamenta poi i tempi lunghi della giustizia: «Questa vicenda risale al 2006 e il processo non è ancora finito. Io mi rifiutai di patteggiare, volevo andare in aula per dimostrare la mia innocenza. Certo è che sei anni in attesa di una sentenza sono davvero troppo lunghi. Ho deciso che appena finisce questa vicenda mi trasferisco a New York».
Il processo è stato rinviato al prossimo 7 marzo quando dovranno essere sentiti altri testimoni della difesa, rappresentata dall’avvocato Leandro Rigobello. Tra i testimoni figura Mario Graziani della Fondazione Afro.
Gobbi è conosciuto in Veneto anche per l’impresa cinematrografica «Camorra Live Show» che ha girato il Padovano, ma che è stata però abbandonata da registi e tecnici perché la casa di produzione non pagava i compensi.
Sabrina Tomè
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