Falsifica la firma del legale Stangato il cliente furbetto

Aveva imitato la grafia dell’avvocato per fingere un credito di 17 mila euro Condannato a 4 mesi di reclusione e a un risarcimento danni di mille euro
Di Enzo Favero
- La falsificazione di una data sul testamento e' costata otto mesi di reclusione con la condizionale
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CORNUDA. Carta intestata, firma abilmente imitata, un contenuto che parlava di un imminente versamento di 17mila euro per una causa vinta. Doveva servire a tacitare il creditore. Ma quando quest'ultimo, non vedendo arrivare in conto corrente i soldi, è andato a chiedere all'avvocato quando sarebbero stati versati, il legale è caduto dalle nuvole, si è fatto mostrare la lettera, ha visto che era falsificata. Così ha denunciato il contraffatore, condannato l'altro ieri a 4 mesi di reclusione convertiti in 4.560 euro di multa e a rifondere 1000 euro di danni all'avvocato. Tutto era iniziato nel febbraio 2009 quando Carlo Reginato si era recato da un conoscente che reclamava la restituzione di un prestito di 1.500 euro. Visto che intendeva procedere per via giudiziaria se non saldava il debito, il debitore aveva tirato fuori un pezzo di carta e gliel’aveva consegnato. Si trattava di una lettera con intestazione dello studio legale di Paolo Maran, noto avvocato di Cornuda, la firma falsificata dello stesso avvocato, un contenuto che parlava di un imminente versamento sul suo conto corrente di oltre 17mila euro in ottemperenza di un'ordinanza emessa dal tribunale di Treviso. In pratica Reginato aveva fatto credere al suo creditore che l'avvocato Maran aveva seguito una causa per suo conto, l'esito era stato favorevole e prossimo sarebbe stato il versamento a saldo del debito. Ma i soldi non arrivavano e così il creditore, stanco delle promesse del debitore, è andato direttamente dall'avvocato per sapere quando sarebbero stati versati i soldi che avanzava da Reginato. Di fronte a tale richiesta, Paolo Maran è caduto dalle nuvole, ha spiegato che non aveva seguito alcuna causa per conto di Carlo Reginato, si è fatto dare copia della lettera con intestazione del suo studio e firma falsificata e ha denunciato Carlo Reginato per falsità in scrittura privata. L'altro ieri la sentenza: il giudice Vettoruzzo, dopo aver ascoltato le testimonianze di Paolo Maran, assisitito dall'avvocato Elisa Romeo, e del creditore, relative al giochetto della falsa lettera per tirarla per le lunghe con il debito, ha ritenuto responsabile di falsità in scrittura privata Carlo Reginato e lo ha condannato a 4 mesi di reclusione, convertiti in 4.560 euro di multa, e al risarcimento di 1.000 euro a favore di Maran e alla rifusione delle spese processuali. Ha poi subordinato la concessione della sospensione condizionale della pena al risarcimento del danno all'avvocato.

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