Falsi diplomi, scovati altri cento bidelli a Treviso: depennati dalle graduatorie scolastiche

Il provveditore Barbara Sardella: «I collaboratori in questo caso avevano tutti dichiarato un titolo non valido»
Una bidella cammina in un corridoio il primo giorno di scuola al liceo Newton di Roma, oggi 12 settbre 2011 a Roma..ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Una bidella cammina in un corridoio il primo giorno di scuola al liceo Newton di Roma, oggi 12 settbre 2011 a Roma..ANSA/ALESSANDRO DI MEO

TREVISO. Dopo una ventina di bidelli in possesso di falsi diplomi già venuti a galla un mese fa e i licenziamenti resi operativi nelle scuole della Marca con la segnalazione alla Procura per falso materiale gli accertamenti a tappeto continuano. E sono saliti ad oggi ad un centinaio i casi di collaboratori scolastici depennati dalle liste delle graduatorie delle scuole – con la conseguenza dello scioglimento del contratto di lavoro - perché in possesso di un titolo di studio di diploma di scuola superiore non valido. Quasi sempre conseguito presso scuole paritarie della Campania.

I provvedimenti. Tenendo conto che gli istituti scolastici in provincia di Treviso sono 99 siamo di fronte a una media di almeno un caso di bidelli assunti e poi licenziati perché non in possesso di titolo valido: «I collaboratori in questo caso avevano dichiarato un titolo non valido conseguito in una scuola che al tempo non aveva le carte in regola per essere scuola paritaria», spiega il Provveditore Barbara Sardella, «le nostre scuole nel corso dei controlli hanno chiesto all’Ufficio scolastico regionale della Campania se nel periodo di conseguimento del titolo le scuole avevano ricevuto o no la parità scolastica. In molti casi la risposta è stata che la parità non c’era ancora. E che magari l’hanno ricevuta l’anno successivo».

Certo è che in questo caso per l’amministrazione scolastica non si tratta di truffa. Con conseguente segnalazione alla Procura. Perché il diploma di per sé esiste, ma a rilasciarlo è stata una scuola privata che non aveva in quel momento la certificazione di parità scolastica per poterlo fare. Il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella ha quindi deciso di convocato nei giorni scorsi il personale del Provveditorato che si occupa dell’amministrazione del personale Ata per poter fornire un utile supporto alle scuole che stanno proseguendo nel controllo a tappeto dei falsi diplomi: «Ci rendiamo conto che le scuole fanno fatica ad adottare provvedimenti quando il quadro della situazione non è chiara».

Le graduatorie. E se per un centinaio di casi accertati i depennamenti dalle graduatorie per via della non validità del titolo di studio sono già avvenuti salgono a una decina i casi di validità sospetta del diploma per i quali le scuole sono costrette a rimanere in stand by. Si tratta per lo più di diplomi rilasciati da scuole paritarie che oggi hanno chiuso i battenti. E per questo è più difficile procedere a ritmo spedito con i controlli: «I dubbi sussistono quando le scuole paritarie esistono, ma non ci viene data risposta né da parte della scuola né dell’Ufficio scolastico regionale della Campania che sta effettuando i controlli», mette in chiaro la dirigente Sardella, «l’ufficio scolastico contattato in questo caso spiega che non è in grado di dare risposta. Perché gli atti dei diplomi rilasciati da scuole paritarie che hanno chiuso non sono stati depositati come è d’obbligo fare presso una scuola statale».

Tra i casi passati a setaccio dagli istituti scolastici della Marca sono emersi anche situazioni paradossali. Dove il diploma risulta esser stato conseguito quasi vent’anni fa, nel 2000. E ad oggi le scuole che li hanno rilasciati e hanno chiuso non hanno ancora depositato gli atti. Non mancano infine nemmeno casi di revisione dei punteggi di collaboratori scolastici inseriti nelle graduatorie.

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