False banconote, negozianti in allarme
I tagli da 50 e 100 euro vengono spacciati più facilmente nei supermercati. Nel mirino dei truffatori anche distributori di benzina e ristoratori
ODERZO. «La diffusione di banconote false è in crescita». Lo afferma è Bruno Andreetta, presidente dell’Ascom mandamentale, preoccupato per quanto sta accadendo. E’ un fenomeno correlato con l’aumento del costo della vita e per la presenza anche di persone senza scrupoli che arrivano in zona. «Il fenomeno è sempre più accentuato, causato dalla difficoltà del caro-vita - sostiene Andreetta -. Quando c’è chi fa fatica a vivere, emerge questo fenomeno. Questa è una forma di delinquenza paragonabile alle altre. Quando il commerciante si ritrova con denaro falso, lo porta in banca dove tagliano le banconote».
«Rese inutilizzabili le banconote, per l’esercente questo rappresenta una perdita, perché non ottiene rimborsi - dice Andreetta -. Il fenomeno esiste anche nei supermercati e è aumentato notevole purtroppo. Nella nostra catena di supermercati”Europa” arrivano migliaia di clienti al giorno. Talvolta capita che le nostre commesse siano poco attente, allora le banconote false sfuggono». Il problema esiste quindi non solo nella sede di Oderzo, ma anche a Treviso, San Polo, Ponte di Piave, Santa Lucia, Maserada, Jesolo. «Il fenomeno si manifesta con l’aumento del costo della vita; dei truffatori spacciano queste banconote, magari quando c’è confusione negli esercizi commerciali - prosegue Andreetta -. Non credo si tratti di nostrani, forse qualche tossicodipendente: la realtà è che spesso riscopriamo questo fenomeno».
La questione sta suscitando preoccupazione tra altri commercianti. I soldi sono riconosciuti falsi, al momento del deposito in banca oppure in posta. Qui, per prassi, viene compilato un verbale e vengono inviati alla Banca D’Italia, ente certificatore. L’esercente rimane però beffato perché, dopo la prestazione, non ottiene rimborsi. «Il fenomeno c’è sempre stato - spiega il dottor Taffarello, direttore di una filiale di Veneto Banca -. Sono più colpiti i distributori di benzina e i ristoratori che magari hanno la cassa in un luogo poco illuminato. Come banca, quando sospettiamo che la banconota sia falsa, stiliamo un verbale e spediamo tutto alla Banca D’Italia, l’ente che può certificare la banconota falsa». «A me è capitato di venire pagato con banconote false sia con tagli da 100 che da 50 euro - spiega Elvis Bernardi, contitolare dell’osteria”Da Geron” e dell’annessa ricevitoria del lotto di San Michele -. Mi sono recato alla banca per depositarli: solo qui o in posta, se ne accorgono, ma a noi rimane la beffa».
«A noi è capitato due volte - dice la titolare della trattoria”Isetta” di Cimadolmo -. Lo scorso anno un cliente di passaggio ha pagato con 50 euro falsi, mentre poco tempo fa un nostro cliente abituale si è ritrovato con altri 50 euro falsi».
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