Fallita la società del Takabanda Il Comune perde 107 mila euro

PASSERINI SILEA DISCOTECA MARGOT EX TACABANDA - DISCOTECA MARGOT EX TAKABANA
PASSERINI SILEA DISCOTECA MARGOT EX TACABANDA - DISCOTECA MARGOT EX TAKABANA

SILEA. Il Tribunale di Treviso ha sancito il fallimento della Attiva Group, la società che era proprietaria dell’ex Takabanda. Si chiude così – dopo la conversione dell’immobile in centro convegni da parte di Armando Scarpis – uno dei capitoli della movida degli anni ’90 e 2000 di Treviso. L’Attiva Group era una società ormai vuota dal 2011, ovvero da quando l’ex Takabanda era stato aggiudicato all’asta per 1,2 milioni di all’imprenditore della calze Gladys.

Il fallimento dell’Attiva Group, formalizzato dal Tribunale di Treviso a inizio maggio, non porta però buone notizie per il Comune di Silea, che dalla società avanza 107 mila euro di Ici e Imu degli anni dal 2002 al 2013. Soldi che difficilmente il municipio potrà vedere, nonostante siano già stati iscritte a ruolo con l’Agenzia della Entrate. Il Takabanda ha avuto un successo enorme, fino a quando non ha cambiato gestione diventando Margot. Calo della clientela, problemi con il vicinato e con il Comune per degli abusi edilizi e la sospensione delle licenze, segnarono l’inizio del tracollo della discoteca. Dopo il Margot ci fu in realtà un gestione un po’ più fortunata, quella del Loft che almeno in quanto a presenze e clientela risollevò le sorti della storica discoteca.

Ma i problemi ereditati erano troppo grandi per far sì che si risolvessero facilmente, con l’immobile già finito all’asta un paio di volte. Arrivo anche un pignoramento delle cucine, le ordinanze del sindaco, e il divieto del ballo. Insomma il tracollo divenne irrefrenabile. Poi al quinto tentativo di asta, è spuntato l’imprenditore Armando Scarpis che ha acquistato la discoteca per 1,2 milioni di euro. Dopo il restauro l'edificio, esternamente, è rimasto pressochè identico, mentre l'interno e il giardino sono stati completamente rivisti. È rimasta la piscina, migliorata e affiancata da un patio, immersa in un giardino ora libero da ombrelloni, sedie e pavimentazioni per ballare. È stata realizzata una struttura coperta per ospitare pranzi e cene in giardino; mentre all'interno dello stabile sono state create alcune sale adatte a ospitare le cerimonie e alcune camere, perlopiù per gli invitati agli eventi che vi si organizzano. C'è anche una sala convegni, sono stati rifatti i sottoservizi, e rivisti gli impianti, anche per evitare che le feste disturbino il vicinato; motivo che portò alla chiusura della discoteca. —

Federico Cipolla

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