Fallita la Rosafin, il Comune di San Fior avanza 700 mila euro

SAN FIOR. Il tribunale di Treviso ha dichiarato ieri il fallimento della Rosafin, società il cui proprietario è lo stesso della storica azienda di serramenti Rosada. L’istanza era stata presentata nei mesi scorsi dal Comune di San Fior, per un credito superiore ai 700 mila euro. Il Comune aveva contestato una serie di imposte non pagate. Nel dettaglio si tratta 639.252 euro per Imu nel periodo tra il 2009 al 2017 e altri 82.232 euro di Tasi per il triennio dal 2014 al 2017.
L’amministrazione comunale aveva spiegato che la richiesta di fallimento era l’unico modo per inserirsi in un procedura già avviata dagli istituti bancari.
Non c’era alcuna rivalsa nei confronti della famiglia. Il termine per l’esame dello stato di passivo della Rosafin Sas davanti al giudice delegato è stato fissato al prossimo 26 febbraio. Il recupero di quelle somme per il Comune di San Fior sarebbe equivalente a progettazioni di un anno di opere pubbliche.
Negli anni scorsi era stata chiusa e dichiara fallita la Rosada Windows system Spa, che era arrivata a 120 dipendenti nel suo periodo di massima espansione. Mezzo secolo di storia nella produzione di porte e finestre (celebri le finestre in legno Douglas).
In questi giorni è stato rimesso all’asta lo stabilimento produttivo in via Ferrovia 7 a Castello Roganzuolo, all’interno della cessione di vari beni in una precedente procedura fallimentare. Si tratta di 10 mila metri quadrati di opificio e area scoperta, che saranno ceduti il 19 febbraio ad un prezzo base di 1 milione 207 mila euro. Il valore è quasi dimezzato, poiché non sono stati trovati imprenditori pronti ad investire in quell’area. Il futuro dell’ex zona industriale di via Ferrovia deve ancora essere progettato. Per la sua collocazione, lungo la statale Pontebbana, potrebbe essere riconvertita a commerciale.
E’ situata vicino al Parcofiore. Lo stesso parco commerciale ha già le autorizzazioni per gli ampliamenti, ma ancora non sono stati avviati i lavori. La Rosada aveva rappresentato uno dei simboli della storia produttiva trevigiana. Nata alla fine degli anni ‘50 era diventata una grande azienda. Una delle ultime commesse fu per il villaggio delle Olimpiadi invernali di Torino nel 2006. Aveva realizzato i serramenti anche per il Cremlino.
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