Fallita la Grafiche Vianello: una storia lunga 117 anni

Di ieri la sentenza del tribunale che “chiude” l’azienda di Ponzano Veneto. I quattordici dipendenti erano senza stipendio dall’aprile dell’anno scorso

PONZANO. Centodiciassette anni di storia vissuti da protagonista dell’editoria a livello internazionale si chiudono con le poche righe della sentenza di fallimento pronunciata ieri dal tribunale di Treviso.

Chiudono le Grafiche Vianello di Ponzano, fiore all’occhiello del comparto, capaci di stampare nei decenni strenne ricercatissime che hanno raccontato soprattutto la Marca e il Veneto, ma non solo. L’agonia dell’azienda lungo la Postumia Romana, iniziata nei mesi scorsi, è dunque finita: Petra Uliana è stata nominata giudice delegato, Andrea Possamai è il curatore fallimentare. L’udienza per l’esame dello stato passivo è fissata per il 21 giugno 2016. I venti di crisi sulle Grafiche Vianello spiravano da mesi: l’azienda era allo stremo, i quattordici dipendenti erano senza stipendio da metà 2015 e poi costretti a casa. A fine gennaio, quando l’azienda fondata nel lontanissimo 1899 sembrava ormai al tracollo, era spuntata l’ipotesi di un possibile acquirente che avrebbe potuto traghettare le Grafiche Vianello in questo momento tempestoso, in attesa di un futuro di nuovo roseo. Incessanti gli incontri tra l'azienda, con il titolare Gianni Buscaini e l’amministratore delegato Andrea Montagnani, e i sindacati, anzitutto per salvare i posti di lavoro e il marchio. Si era ventilata anche l'ipotesi di un’iniezione di liquidità da parte dello stesso titolare. Ma i diversi tentativi alla fine sono naufragati nell'istanza di fallimento e quindi nella sentenza delle scorse ore. Resta ora da capire quale sarà il destino dei quattordici lavoratori.

Già nel 2011 l’azienda si era trovata sull’orlo del precipizio, ma era riuscita a resistere “accompagnando” una decina di dipendenti in un percorso di ricollocamento in altre realtà, mentre altri lavoratori erano usciti dall’organico. Cinque anni dopo, un copione simile legato agli effetti della gravissima crisi dell'editoria di alta gamma e alla drammatica situazione finanziaria, con passività e crisi di vendite, riconducibile anche all’onerosissimo acquisto di una macchina di stampa hi-tech che non è mai stato ammortizzato. Si chiude così una pagina importantissima dell'imprenditoria trevigiana che ha attraversato tre secoli raccontando l'arte, i paesaggi, la storia, il design. Memorabili le pubblicazioni su Venezia, immortalata con i tagli più suggestivi, e sulla Marca, dal capoluogo alla Pedemontana, da Asolo a Conegliano. E poi i colli euganei, i borghi del Friuli, i grandi maestri, da Giotto a Carlo Scarpa, e le strenne di nicchia, capaci di raccontare per immagini i camini e le banderuole o i “bacari” veneziani. Nonostante i successi editoriali, la crisi non ha perdonato.

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