Fallisce l’immobiliare del residence per anziani

Il tribunale di Treviso ha dichiarato il fallimento di “Villa San Valentino srl” Sfuma il progetto della maxi casa di riposo con mini appartamenti per 90 ospiti
Di Glauco Zuan

SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA. Sfuma l’ambizioso progetto di realizzare tra il centro di Sernaglia e i Palù del Quartier del Piave il mega residence per anziani autosufficienti “Villa San Valentino”. Il tribunale di Treviso nei giorni scorsi ha dichiarato il fallimento della omonima “Villa San Valentino srl”, l’immobiliare rappresentata legalmente dalle sorelle Ivana e Marisa Grotto che qualche anno fa avevano lanciato l’ipotesi di una riqualificazione urbanistica dei loro stabilimenti “Calzaturificio San Valentino” (già Pre-Beton) di via Castellik. Il progetto di questa sorta di condominio-casa di riposo, che avrebbe dovuto sostituire un complesso di quasi 10 mila metri cubi di vecchi capannoni con una settantina di mini-appartamenti per altrettanti anziani (al massimo 90), aveva preso forma durante la precedente amministrazione Balliana ed era stato definitivamente accolto dall’attuale consiglio comunale a fine 2009.

Sinora, però, non aveva visto all’opera neanche una gru: il banco, dunque, è saltato ancora in fase progettuale. Troppo impegnativo, con ogni probabilità, un’opera di questa portata per una immobiliare a conduzione familiare. Secondo le prime stime, infatti, l’opera “Villa San Valentino”, con i suoi circa 15 mila metri cubi, sarebbe costata tra i 9 ed i 12 milioni di euro.

Oltre ad una settantina di mini-appartamenti autonomi, erano previsti spazi comuni come mense e sale lettura, nonché locali per ospitare un medico condotto e altri operatori sanitari, quali fisiatri o fisioterapisti. La sola perequazione corrisposta al Comune di Sernaglia della Battaglia per la variazione urbanistica necessaria al progetto ed il successivo rilascio del permesso di costruire era costata 350 mila euro, regolarmente pagata dalla “Villa San Valentino srl”.

Permesso di costruire che, nonostante il fallimento dell’immobiliare, resta valido. «Le delibere comunali restano efficaci», spiega il vice sindaco ed assessore all’urbanistica Natale Grotto. «Così come la bontà della perequazione, considerando che l’obiettivo della amministrazione era riqualificare un’area dismessa e che con quei 350 mila euro il Comune ha potuto ristrutturare due scuole. In questa fase, comunque, noi amministratori siamo solo spettatori».

Analoga operazione di riqualificazione in via Castellik, previo perequazione economica, era stata concessa dal Comune per i vicini stabilimenti dell’ex sede del “Mobilificio Venier”.

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