Fabio, l’ultimo saluto e il brindisi

Folla per la messa a S. Maria del Rovere e tappa finale dai Naneti
Agostini treviso Messa in ricordo Fabio Coz
Agostini treviso Messa in ricordo Fabio Coz

Gli amici del cuore e quelli della piazza, i clienti e i colleghi, i vicini di casa e di bottega, la città. Il grande mondo di Fabio, l’oste dei «Naneti», scomparso a 52 anni, per il ritorno di un male crudele. E il suo mondo c’era tutto, compatto, ieri alle 20 nella chiesa di S.Maria del Rovere gremita per una anomala messa, dopo il rito funebre che Fabio aveva voluto rigorosamente privato. «Una scelta di umiltà», ha detto don Silvio, che ha celebrato con don Maurizio, «una lezione di Fabio, ruvido ma generoso, con un fortissimo senso dell’amicizia, valori fondamentali in una società che mira a primeggiare».

Nessuno voleva uscire, alla fine. E guadagnato il portale, era faticoso uscire in un insolito buio. Fuori, sul sagrato, capannelli e gruppetti, come fuori dai Naneti. Durissima andar via: tutto un ritrovarsi, un abbracciarsi, fra lacrime trattenute. Alla bacheca, il cartellone di omaggi, dediche, pensieri già affisso all’osteria, espressione a caldo dello shock della città.

Epilogo speciale. E non eretico. I «Naneti», chiusi nel pomeriggio, hanno riaperto alle 21.15. Ombre e panini, affettati e caraffe. Per tutti. Nel segno di Fabio, e come sarebbe piaciuto a lui. Era lì, infatti, seppur invisibile: dall’altra parte, dietro l’angolo... Non è vero, Beppe? L’inseparabile amico lo ha scritto nella toccante missiva letta in chiesa, citando «La morte non è niente» di Scott Holland, prima che un’amica di Gaia, la figlia 16enne di Fabio, assicurasse il sostegno degli amici alla ragazza e ai familiari. Ciao, Fabio(a.p.)

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