Ex giocatore della Liventina ucciso dal male a 25 anni

Tutta la comunità di Mansuè è in lutto per la scomparsa prematura di Paolo Cancian, deceduto ieri a seguito di una grave malattia all’età di 25 anni. Paolo ha combattuto con coraggio il male che lo affliggeva da otto anni senza mai lamentarsi e senza farlo pesare sui familiari e sugli amici.
In queste tristi ore tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ricordano sorridente e sempre con la battuta pronta. «Paolo era un ragazzo solare, con tantissimi amici», ricorda con infinita tenerezza mamma Adriana, «Era un buon amico per tutti e scherzava sempre». Si era diplomato perito meccanico all’Isiss “Scarpa” di Motta di Livenza e aveva lavorato, fino a che aveva potuto, all’Inglass”. La malattia è stata molto dura.
«Paolo ha subito il primo intervento chirurgico a 17 anni, quando ha scoperto la malattia», continua mamma Adriana, «A quello sono seguite altre due operazioni, nel 2008 e nel 2011, e le relative terapie. L’ultimo intervento è stato il più difficile. Nonostante tutto si è sempre fatto forza e ha condotto sempre una vita normalissima tra una terapia e l’altra. Trasmetteva il suo coraggio a tutti: non si è mai nascosto dietro alla malattia e non voleva assolutamente essere considerato malato e subire la compassione della gente. Il lavoro all’Inglass gli piaceva moltissimo. Nel 2011 però si era aggravato e non ce la faceva più a lavorare. L’azienda però ha sempre continuato ad invitarlo alle cene aziendali come segno di stima per gli anni che aveva trascorso lì». Paolo adorava anche lo sport. «Era un grandissimo appassionato di sport», conferma mamma Adriana, «Aveva giocato a calcio con la Liventina e poi anche con altre squadre. Partecipava anche ai tornei di splashball. Aveva tantissimi amici con i quali condivideva la sua passione per lo sport». Quest’oggi l’ultimo saluto a Paolo avverrà nello stile di Paolo. «Vogliamo una grande festa», afferma mamma Adriana, «Paolo non amava la tristezza, non era mai serio o con il muso, anche nei periodi più difficili della malattia ha sempre continuato a scherzare con gli infermieri che venivano a casa. Io sono catechista e ho accompagnato i bimbi della prima Comunione a questo importante traguardo. Mi hanno detto che parteciperanno al funerale con i loro genitori e che stanno preparando qualcosa. Inoltre con il parroco don Lucio abbiamo scelto canti gioiosi».
Paolo Cancian lascia il papà Lino, la mamma Adriana, il fratello Steven con Genny, la nonna Assunta e tutti i parenti ed amici. Questo pomeriggio nella chiesa di San Mansueto alle ore 16 saranno celebrati i funerali. La famiglia non chiede fiori, ma eventuali offerte saranno devolute al Cro, area giovani, di Aviano.
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