Evade 2,2 milioni, patteggia: solo 1 anno

TREVISO. Evade 2,2 milioni di euro, patteggia un anno di pena. Si è chiusa ieri mattina la vicenda giudiziaria di Giovanni Bruttocao, titolare del poliambulatorio Data Clinica di Treviso. Bruttocao ora pagherà e chiuderà la vicenda da uomo libero: il patteggiamento prevede anche la sospensione condizionale della pena e la concessione di tutti i benefici di legge.
Un epilogo certamente destinato a far discutere. Giovanni Bruttocao, il fondatore di Data Clinica (il poliambulatorio all’incrocio tra viale Della Repubblica e via Santa Bona Nuova) dovrà pagare 2,2 milioni di euro al fisco. Così ha stabilito la commissione tributaria regionale nel secondo round del braccio di ferro che ha visto il fisco contestare all'imprenditore, all'inizio del 2011, una maxi evasione da 15,7 milioni di euro. L'accertamento è poi sceso a 2,2 milioni, secondo la sentenza di secondo grado emessa il 13 ottobre. I giudici veneziani della commissione tributaria regionale, presieduta da Gian Maria Pietrogrande, avevano accolto di fatto il ricorso presentato da Bruttocao: la somma contestata è stata abbassata a 2,2 milioni di euro, riferiti all'Irpef non versata negli anni 2002, 2003, 2004 e 2006, con importo maggiorato da addizionali, interessi e sanzioni. Sul versante penale, Bruttocao - assistito dall’avvocato Loris Tosi - ha scelto la via del patteggiamento.
«Sapevamo fin dal principio che la cifra contestata all’inizio era spropositata, ora abbiamo fatto finalmente chiarezza», aveva commentato l’avvocato Tosi dopo il “declassamento” della cifra contestata. Ieri lo stesso avvocato, dopo il patteggiamento, ha commentato dicendo che «è la dimostrazione che la giustizia in Italia funziona». Molti, gli facciamo notare, non saranno d’accordo: un’evasione monstre, per una somma che una persona media non vede nell’arco di un’intera vita, barattata con un anno di patteggiamento che lo lascia libero. «Il patteggiamento riduce le sanzioni, e poi Bruttocao è già stato dipinto con un mostro sui giornali, credo che già questo basti. In fondo non ha mica ucciso nessuno».
A seguito del primo verdetto, Equitalia Nomos aveva già avviato davanti al tribunale di Treviso un'azione esecutiva da 3 milioni 201 mila 296 euro e 85 centesimi nei confronti di Bruttocao. Tosi aveva presentato una memoria difensiva chiedendo di riesaminare gli importi evasi in quanto, stando anche alla perizia depositata dalla commissione tributaria di Treviso, le somme non dichiarate sarebbero state notevolmente minori. Tosi aveva parlato di «errori gravissimi in fase di accertamento». «Noi non abbiamo negato l'evasione - aveva detto il legale - ma puntiamo a una sentenza giusta». Non è escluso il ricorso in Cassazione a Roma da parte dell'Agenzia delle entrate.
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