Eureka, la lavanderia solidale la festa dei trent’anni in villa

Il preside Pozzobon «Un successo attento a chi è in difficoltà» Nel nuovo impianto tratta 30 mila capi al giorno
DeMarchi Fanzolo villa Emo festa delle coperative delle pulizie
DeMarchi Fanzolo villa Emo festa delle coperative delle pulizie

VEDELAGO

Trent’anni di attività coronati dal successo per una impresa sociale. Un successo reso possibile dal fatto di appartenere a un consorzio che ha offerto solide basi per partire, ma anche per aver guardato prioritariamente all’innovazione del servizio. Una festa meritata per la cooperativa sociale Eureka quella di venerdì sera in villa Emo a Fanzolo, leader regionale del mercato delle strutture residenziali per anziani per il settore della lavanderia industriale. «Un momento di incontro per ringraziare tutti di questo cammino», ha detto il presidente Enrico Pozzobon, «Un percorso che ha dato un’opportunità di lavoro a tante persone in situazione di fragilità, per disagio psichiatrico o con problemi di dipendenza». Tra le autorità intervenute il presidente della Provincia Stefano Marcon e l’assessore regionale Nazzareno Gerolimetto. Per i saluti di casa ha provveduto il vicesindaco di Vedelago Marco Perin, che ha sottolineato l’importanza del carattere sociale di Eureka. La coop è nata nel 1988 all’interno dell’ospedale di Camposampiero come lavanderia per la biancheria dei letti e delle divise del personale. Nel 1992 ha aperto una nuova sede a Castelfranco Veneto per servire la casa di riposo Domenico Sartor e gli ospedali di Castelfranco e Montebelluna. La svolta è avvenuta nel 1997 quando Eureka è diventata cooperativa sociale ed è entrata a far parte di una rete di 16 realtà che nel 2002 ha costruito il consorzio In Concerto. Da qui il processo di riorganizzazione che ha permesso a Eureka non solo di superare brillantemente la crisi del 2006, ma anche di qualificarsi come impresa di eccellenza, grazie anche all’innovazione rappresentata nel nuovo stabilimento di Salvatronda di un sistema che riesce a gestire giornalmente un impressionante numero di capi di abbigliamento: 15 mila chilogrammi di biancheria piana e 10 mila di biancheria tecnica, 6 mila divise e 30 mila capi di vestiario. —

D.N.

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