Estate in città? Ecco tutti i nuovi locali di Treviso

TREVISO. Nuova vita per il Dazio di porta Calvi. E sempre lungo il Put, riaprirà presto i battenti il locale all’ex Boschetto, già Samba Grill. Due imminenti ri-aperture, che stanno mettendo in fibrillazione la movida trevigiana. Curiosità: entrambi sono stati testati durante l’adunata degli alpini, e gli esiti sono stati assai positivi, E forse la posizione strategica torna ad avere peso.

A prendere il timone del Dazio sarà Morris Santin, uno degli artefici del successo del Trevissa alle Terrazze sulla Pontebbana. Una scommessa di peso, per un locale sin qui molto travagliato, dopo il prezioso restauro finanziato dal Comune.
Quanto al Boschetto, meglio usare la k: a fine agosto diventerà Bosketto, sempre della società Bakaro group di Furlan & Co.

Continua dunque lo slancio del settore locali pubblici, che dalla mostra di Goldin, passando per l’adunata alpina, ha registrato un’annata in molti casi memorabile. E si parla con insistenza di un’altra apertura a fine vacanze. Quella del Bastian Osteria in zona Fonderia, patron Claudio Piol, già «Bastian contrario» (nome evocativo, a mo’ di sequel) e Casa di Caccia.
Raddoppia in Laguna, invece lo Shiraz di piazzetta Trentin. Roberto Torresan, Alberto “Avo” Lucchese, già nazionale di rugby, e Nicola Fantinato stanno per lanciare Shiraz in Venice, in calle della Regin a Venezia, a fianco del Fritolin: apertura imminente, forse a fine mese. E, a due passi, si sta guardando attorno anche la Roggia di Fede Minello e Giuseppe Favarato, ammodernato di fresco con un look più scuro, compensato da una geniale illuminazione.

In via Manin, invece, si attende sempre la nuova Piadineria.
Innumerevoli, per bar e caffetterie, poi, i turnover con altrettanti cambi di gestione. A riprova della vivacità del settore, ma anche di una labilità che deve far riflettere. Cambi di gestione come se piovesse, nella strade del centro. Fra gli addetti ai lavori, è stato un fenomeno atteso. «C’è era chi ha atteso l’adunata degli alpini, per raggranellare il più possibile», poi si è arreso. Ai costi di gestione, agli affitti, a una concorrenza spietata.
Nelle ultime settimane hanno visto la luce il bar Stracchino in via Sant’Agostino, vicino alla farmacia; il nuovo caffè Rialto che si affaccia su piazzetta Lombardi; il nuovo Caffè Corso adiacente l’omonimo cinema. A breve riaprirà anche l’ex Due Piani, di piazzetta Dolfin, con un Giornale & Caffè della Dersut; la nuova gestione del Gallery Cafè nella nuova galleria di piazza Crispi.

Non passa inosservati, in questo fervore, il boom di plateatici. Mai così tanti in città, a invadere parcheggi, passaggi, vicoli e strade, zone Ztl, piazze e piazzette. È il segno tangibile di un boom che ora deve misurarsi con la bella stagione, fino all’autunno. Ha investito sul plateatico anche Hamericas, l’ultimo nato di Borgo Mazzini, al posto della Tartare (Ivo Colomberotto ha trasferito la sua macelleria di alta gamma in via Sant’Agostino).

Infine, le chiusure. Ha abbassato da poco le serrande la Tosteria di piazza San Leonardo, che pure aveva puntato su una formula innovativa, ma che evidentemente non ha incontrato il gusto dei clienti. Ha chiuso i battenti anche il bar fuori porta Fra’ Giocondo, là dove c’era lo storico bar «Cicci», ben noto ai meno giovani. E hanno preso congedo anche il Carpe Diem, di via santa Margherita, adiacente il passaggio pedonale che porta in piazzetta Sant’Andrea, e il Fuori Corso di via Gualpertino da Coderta, verso il Sile. (a.p.)
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