Era in attesa delle dimissioni, addio allo storico tappezziere di Casale sul Sile morto per Covid

CASALE SUL SILE. Stava per essere dimesso, dopo i giorni più difficili della malattia. Era riuscito a parlare, anche se solo al telefono, con la moglie e le figlie: l’8 marzo il decorso post-covid è improvvisamente peggiorato e i medici hanno dovuto constatare il suo decesso.
Se n’è andato così Gianfranco Ferro, 82 anni, conosciutissimo artigiano residente a Casale sul Sile. La sua storia è quella di un imprenditore appassionato, infaticabile, tenace e attento al sociale.
«Era il quinto di tredici fratelli» raccontano i famigliari in una struggente lettera «ha iniziato a frequentare le scuole quando ancora risuonavano le sirene dei bombardamenti durante la guerra. Il pomeriggio lavora di chiodi e martello per costruire cassette di legno».
Quella manualità è diventata un vero marchio di fabbrica della sua impareggiabile attività di tappezziere. Negli anni ’50, a Portegrandi, fonda la ditta Fratelli Ferro, negli anni ’80 sposta la sua attività prima a Signoressa e poi a Lughignano, frazione di Casale. La Ferro Salotti è una realtà attiva e apprezzata ancora oggi, sotto la gestione dell’amico Pierluigi Mazzon.
«Franco ha sempre creduto in quei valori che sono Dio, la famiglia, il lavoro, il volontariato e la sua terra». È il ricordo dei suoi famigliari. I funerali di “Franco”, si terranno domani, giovedì 18 marzo, alle 10.30 nella chiesa di Casale. Potranno riabbracciarlo idealmente i nipoti, le sue figlie Claudia, Orietta, Eleonora e la moglie Emanuela.
Per una beffa del destino, il 16 febbraio scorso, era stato proprio lui, classe ’38, ad accompagnare la moglie, classe ’42, al vaccino anti-Covid, venendone paradossalmente escluso. Dopo 4 giorni è risultato positivo e il 28 febbraio è stato ricoverato in ospedale con una brutta polmonite. Sembrava essersi ripreso, invece poi la fatale ricaduta, negando anche l’ultimo abbraccio. —
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