«Ematologia non si tocca» E l’Usl assicura il medico

L’associazione degli emofilici chiama in campo il sindaco Stefano Marcon Il direttore generale Benazzi: «Sostituiremo la dottoressa trasferita a Treviso»
DeMarchi Castelfranco ospedale
DeMarchi Castelfranco ospedale

CASTELFRANCO. «Non possiamo accettare che un’eccellenza come Ematologia venga cancellata: ci sono persone che sono venute ad abitare a Castelfranco proprio perché c'è un centro importante per l'emofilia». Uno di loro è proprio Pierino Valiante, presidente dell'associazione degli emofilici Lagev, che ieri ha protocollato la richiesta di un incontro urgente con il sindaco Stefano Marcon per scongiurare il rischio che l’ospedale San Giacomo perda un pezzo importante della sua storia ma soprattutto riconosciuto a livello internazionale per la sua professionalità. «Il trasferimento di una dottoressa di Ematologia a Treviso e la mancata sostituzione del primario ci fanno temere il peggio», spiega Valiante. Non esagera il presidente Lagev: la prossimità di un centro per la cura dell'emofilia per tanti malati è davvero fondamentale. Il dg Francesco Benazzi rassicura: «Non smobiliteremo il gruppo di medici e specialisti che segue i pazienti emofilici di Castelfranco. Ci sarà un nuovo medico che subentrerà alla dottoressa che si è trasferita a Treviso. Lo assumeremo per seguire il Centro Trasfusionale e la Medicina, così da sostituire la collega. Non c'è nessun allarme perché non stiamo affatto smantellando il servizio. Si è trattato di un normale avvicendamento di medici e il servizio verrà garantito come sempre grazie all’arrivo del nuovo professionista». Gli emofilici insistono: «Abbiamo bisogno di una realtà che conosca a fondo la nostra malattia per dare utili indicazione ad altri specialisti anche per cure che sembrano banali ma per noi non lo sono, come un intervento odontoiatrico o una radiografia. Abbiamo bisogno di interventi urgenti, non possiamo perdere tempo. Qui a Castelfranco oggi viviamo una situazione ideale: possiamo contare sull’esperienza di medici e infermieri, quando abbiamo una urgenza non dobbiamo neppure passare per il Pronto Soccorso. Se il punto di riferimento ora diventa Treviso, questo ci complicherà non poco la vita: ci sono persone che hanno bisogno di controlli costanti e che per questo devono fare riferimento a un team affiatato e preparato». Valiante racconta la sua storia: proprio per l'eccellenza del centro voluto dal prof. Agostino Traldi nel 1973, la sua famiglia ha scelto Castelfranco: «Ho fatto qualche anno delle elementari, qui. Quello che vedete nella fiction “Braccialetti rossi” io l'ho vissuto veramente. Nell’ospedale vi era una vera e propria comunità per gli emofilici, con la possibilità anche di frequentare la scuola all'interno. Divenuto adulto, ho scelto Castelfranco come residenza per la presenza del centro, idem una quarantina di altri pazienti e relative famiglie». Il centro è riferimento per tutto il Triveneto. Le notizie su Ematologia sono state una doccia fredda per Valiante. Per l'associazione degli emofilici l'arrivo dello Iov non è un problema, anzi: «I nostri medici sono oncoematologi e qui a Castelfranco oltre a curare si fa ricerca ed ad altissimo livello. Due aspetti che si concilierebbero benissimo con lo Iov».

Davide Nordio

e Valentina Calzavara

Argomenti:sanità

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