Elezioni, in provincia di Treviso dove si sceglie il sindaco affluenza al 20 per cento
Con il traino delle amministrative, Mogliano, Preganziol, Morgano e Caerano attorno al 20%. Tensione a Pezzan dove al seggio ci sono volantini di Ortolan: Sparvoli li fa rimuovere dai finanzieri

Chi oggi va al mare o in montagna, ieri pomeriggio si è recato alle urne. Ed ecco che il flusso è stato inaspettatamente vivace.
Soprattutto in quei 55 Comuni in cui al voto europeo si è accompagnato quello amministrativo (affluenza media oltre il 16%), tra i quali i quattro centri al di sopra dei 15 mila abitanti: Vittorio Veneto, Mogliano, Paese e Preganziol.
Affluenze più alte a Morgano e Preganziol, che toccano quota 21%, ma anche Mogliano e Caerano vedono il 20%: in pratica, un elettore su cinque ha già votato. Mancavano 5 minuti alle 15, orario di apertura, e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, era già posizionato per le prime croci elettorali (lui e la moglie), al seggio di San Vedemiano.
Momenti di tensione invece al seggio di Pezzan di Carbonera, dove la candidata Cristiana Sparvoli, esponente di Azione nello schieramento di centrosinistra, ha scoperto che all’interno del seggio c’erano volantini di sostegno alla candidata di Lega e centrodestra, Federica Ortolan, peraltro appena uscita dallo steso seggio.
Sparvoli ha provveduto a segnalare l’episodio alle forze dell’ordine presenti nel seggio (Guardia di finanza), che hanno rimosso i volantini e steso un verbale sull’episodio.
Sparvoli denuncia la violazione delle regole elettorali, essendo vietata ogni forma di propaganda all’interno dei seggi, mentre il suo entourage fa rilevare come la sindaca leghista uscente non abbia provveduto a farlo, avendo notato certamente i volantini, ben visibili.
Aperte alle 17, le urne sono state chiuse alle 23, stamani riapriranno alle 7 per lo stop definitivo alle 23. Poi lo spoglio delle schede europee; domani, dalle 14, quelle comunali. Più di 740 mila i trevigiani chiamati a indicare i propri rappresentanti a Bruxelles ed eventualmente (in questo caso sono poco più di 400 mila) per i propri Comuni.
I candidati sindaco sono ben 126 e contano sul sostegno complessivamente di 156 liste, con 694 candidati a consigliere. Quanto, invece, ai numerosi Comuni con un solo candidato, chi non supererà il quorum del 40% andrà al commissariamento.
Là, invece, dove l’impresa riuscirà, il sindaco dovrà comunque aspettare lo scrutinio di domani per capire se le schede bianche non saranno così numerose da inficiarne l’elezione. A Vittorio Veneto, i quattro candidati allo scranno più alto si sono cadenzati ogni mezzora alle proprie urne: Gianluca Posocco alle 15.30 a Carpesica, Mirella Balliana alle 16 in via Parravicini, Luisa Camatta alle 16.30 in via De Nadai, Giovanni Braido alle 17.15 alle scuole Pascoli.
«Mi sembra che l’affluenza possa considerarsi soddisfacente», è stato il commento di Balliana, espressione del centrosinistra, dopo aver constato la situazione in alcuni seggi vittoriesi. «È vero, ho visto più giovani del solito – ha ammesso il competitor Posocco, alleato con Toni Da Re e Forza Italia, sempre a Vittorio – e anche delle persone che nei turni precedenti avevano disertato il voto». Presto, comunque, per dire che l’astensionismo è in controtendenza. «Io sono qui, fin dal primo minuto, per dare un segnale – ha commentato Zaia, all’uscita dal seggio – Non che ci sia un grande afflato per le elezioni europee storicamente, ma io spero che cresca sempre di più visto e considerato che poi l’Europa può non sono condizionarci ma anche migliorarci o rovinarci la vita.
Dobbiamo essere attori protagonisti e non semplicemente comparse». Cinque anni fa, per le elezioni europee, la percentuale dei votanti era stata sopra il 50%. Il timore è che scenda, nonostante il traino delle comunali. A Vittorio Veneto e a Mogliano probabilmente si andrà al ballottaggio fra 15 giorni. E a questo riguardo Giovanni Braido, candidato vittoriese della Lega e di Fi, oltre che di altre liste, ha ammesso la preoccupazione perché quasi a fine giugno la partecipazione potrebbe ulteriormente ridursi.
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