Educazione e sessualità Manildo premia la Rando

Il sindaco Giovanni Manildo ha deciso di assegnare l’8 marzo il premio “Riflettore Donna” edizione 2016 a Teresa Rando, sessuologa dell’Usl 9, responsabile del progetto “Educare alla sessualità” dell’Usl 9, psicologa, psicoterapeuta e formatrice. Una professionista che da molti anni si occupa di educazione all’affettività anche nelle scuole trevigiane di ogni ordine e grado. Lezioni, le sue, che affrontano tutti i temi legati alla sessualità, compresa la teoria dei gender, anche attirandosi gli strali di chi ha una visione più conservatrice della questione. Il sindaco Giovanni Manildo ha invece accolto con entusiasmo la candidatura della Rando per il premio, proposta dalla consulta femminile, per riconoscere a suo modo di vedere l’importante ruolo sociale e civile della dottoressa.
“Riflettore Donna” viene assegnato dal Comune di Treviso nella sede di Santa Caterina nella ricorrenza dell’8 marzo, festa della donna, a una personalità residente a Treviso, che si sia distinta «per l’impegno quotidianamente profuso nell’ambito della realtà quotidiana, nel campo professionale, artistico, sociale e familiare», recitano le motivazioni. Ed è proprio il primo cittadini di Treviso a decidere a chi assegnare il riconoscimento vagliando i nomi proposti da consulta femminile, associazioni femminili e commissione pari opportunità. E il nome della Rando, a Manildo, è sembrato il più opportuno per la sua caratura. Senza essere per nulla influenzato dalle critiche contro la dottoressa lanciate da Lega e sentinelle della famiglia. Nel 2015 ci fu anche un incidente diplomatico tra lei e l’Usl 9: la dottoressa con altri esperti partecipò al teatro Eden alla presentazione del manifesto per la tutela dei diritti di tutte le persone, sottoscritto in occasione della terza edizione della “Giornata della gentilezza” da diverso Comuni, in testa Treviso. La Lega gridò allo scandalo, tanto che l’Usl 9 si affrettò a dire che la dottoressa era lì solo a titolo personale. Ancora prima, nel 2014, le sentinelle della famiglia contestarono un film sull’affettività proiettato nelle scuole in cui si parlava di un padre che si scopriva gay. La Rando replicò che era un documento inappuntabile dal punto di vista scientifico. Insomma, una donna decisa, che ha sempre tirato dritto. «È importante promuovere lo star bene a scuola», ha detto, «creando un ambiente libero da ogni forma di violenza», per tutelare studenti appartenenti a gruppi minoritari, che possono appartenere «a diverse credenze religiose o a diversi orientamenti sessuali». Nel suo lavoro, la Rando cerca di «raccontare il mondo» ai ragazzi. Aiutando «coloro che nel proprio corpo non stanno bene e che fanno un percorso durissimo di accettazione e di transizione. Perché ogni persona ha il diritto di essere amata e rispettata per quello che è».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso