Ecco la nuova ferrovia pedemontana

L’hanno progettata due laureati in pianificazione dello Iuav, Stefano Dalmonte e Genny Zarpellon. E’ la ferrovia pedemontana tra Conegliano e Vicenza, corrispondente su rotaia della Superstrada Pedemontana Veneta in corso di realizzazione. Soprattutto, i due dottori pianificatori dimostrano che pensare a un’idea del genere non è peregrino. «Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che costi e benefici di un’opera di questo tipo non si misurano solo in termini finanziari, ma di ricadute economiche complessive per il territorio» spiegano i due giovani, che sono stati premiati dal Comune di Bassano di Grappa. E ignorati naturalmente dal resto del territorio.
Il collegamento ferroviario tra Conegliano e Vicenza comporterebbe un investimento complessivo pari a 995 milioni di euro, per la realizzazione di 90,8 chilometri di nuova tratta ferroviaria, la costruzione di undici nuove stazioni (Nervesa, Giavera, Volpago, Caerano, Asolo, Fonte, San Zenone, Mussolente, Sandrigo, Marostica), treni cadenzati ogni 30 minuti e una stima di utenti pari a diecimila persone al giorno. Dalmonte e Zarpellon sono stati spinti a valutare la fattibilità di quest’opera dal relatore, professor Domenico Patassini, e dai correlatori Jacomo Ognibene e Alberto Baccega. Un complesso metodo di calcolo, con analisi dei flussi sistematici, una zonizzazione dell’area considerata, più di un anno di lavoro: e il sogno di andare in treno da Conegliano a Bassano in 31 minuti appare realtà. La ferrovia proposta consentirebbe la circolazione di treni passeggeri e treni merci, con binari capaci di supportare locomotori di velocità fino a centosessanta chilometri all’ora. Il beneficio in termini di riduzione del traffico veicolare è stimato al 16,7 per cento, con una riduzione del monte ore spostamenti delle persone pari al 5,8 e l’aumento della velocità commerciale da 35 a 46 chilometri orari. Per gran parte del tratto trevigiano il sedime proposto è quello della vecchia ferrovia Montebelluna-Susegana, realizzata nel 1916 e soppressa nel 1966 dopo lunghi anni di declino.
I costi, certamente importanti, non sono scandalosi se si pensa che analogo tracciato stradale, per la Pedemontana Veneta, costa 2,1 mliardi di euro, più del doppio. Forse è per questo che non si farà mai.
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