È morto Pighin ex dipendente, fondò un impero del gelato

VITTORIO VENETO. Il “re del gelato” non ce l’ha fatta. Leonardo Pighin si è dovuto arrendere alla malattia. L'imprenditore si è spento ieri notte nella sua casa di San Giacomo di Veglia dopo aver combattuto a lungo contro il male. Aveva 75 anni.
Un lutto per la città e per l’economia vittoriese. Pighin infatti ben rappresentava il modello dell’imprenditore capace di costruire dal niente un’azienda di successo. La sua vita si è strettamente intrecciata con il lavoro, prima come dipendente poi capo della Pighin Gelati, da lui fondata nel 1972. Una passione per il “freddo” che ha coltivato con la grinta, la dedizione e la creatività tipici della cultura veneta “del fare”.
Grazie ai suoi apprezzati prodotti, Leonardo Pighin era diventato un personaggio noto in tutta la regione. Ogni giorno infatti i camion della ditta fanno la spola in bar e locali di tutta la Marca Trevigiana e oltre i confini provinciali per rifornirli di gelati, semifreddi e dessert confezionati nello stabilimento di via Vea a San Giacomo di Veglia. Oggi a condurre l’azienda sono i figli Pietro e Silvio, che hanno raccolto il testimone di papà Leonardo e della sua capacità di stare al passo con i gusti che cambiano. «Mio padre ha dedicato tutta la sua vita al lavoro», dice di lui Pietro. «Prima di fondare l'azienda, ha lavorato come dipendente. Ha girato di persona per tanti anni i bar della provincia. Lo conoscevano tutti. Era un uomo di buon cuore se gli si chiedeva un piacere non diceva mai di no». Da allora la Pighin ha allargato il suo raggio d’azione aprendo una sede nel Veneziano. La distribuzione di prodotti avviene ormai nel cuore del Nord est tra le province di Treviso, Padova, Vicenza e Belluno. Un’azienda attenta all’immagine e al marketing, con un’attiva pagina su Facebook, dove si può anche vedere il “dietro le quinte” della produzione. Oltre che con attività di promozione come la gara di golf in Cansiglio che l’anno scorso ha coinvolto 120 appassionati. Leonardo era anche un grande appassionato di aerei. Quando poteva si precipitava all’aeroporto militare di Istrana, che riforniva periodicamente con i suoi golosi prodotti. I funerali saranno celebrati domani alle 15.30 nella chiesa di San Giacomo di Veglia. Stasera alle 19.30 sarà recitato il Rosario. Lascia la moglie Annamaria, i figli Pietro e Silvio, i nipoti Sara e Federico.
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