È morto l’imprenditore Marin, vinse una “Mille Miglia” con Nannini

CASTELFRANCO. Aveva ancora due traguardi che voleva raggiungere: il cinquantesimo di matrimonio e il centenario dell'azienda che porta il suo nome e che è diventata grande grazie a lui. Ma Giorgio Marin si è spento domenica sera nella sua casa di Castelfranco abbracciato alla moglie Silvana. Aveva 74 anni e avrebbe potuto dare ancora molto. Purtroppo non gli ha lasciato scampo una malattia incurabile che lo ha portato via in poco tempo e che era emersa a seguito di un incidente accaduto nel settembre scorso in azienda, quando era scivolato su alcuni tronchi. Pensava che i dolori persistenti fossero dovuti alla caduta, purtroppo gli esami medici rivelarono ben altro.
Con Giorgio Marin se ne va una figura modello di imprenditore, di quelli che sanno costruire passo dopo passo una realtà che dà lavoro a tante persone.
Rimasto orfano giovanissimo, aveva preso in mano la segheria creata dal nonno nel 1922. Sotto di lui la “Giorgio Marin” è diventata una delle più importanti presenze nel settore del legno, con oltre il 90 per cento della produzione che parte da Fanzolo per arrivare in tutto il mondo. Per certi aspetti non solo è stato un precursore quando cominciò lo sviluppo dell'azienda negli anni Sessanta, ma anche un maestro per tutta la categoria, nonché una persona sempre attenta alle innovazioni. La “Giorgio Marin” può vantare un bassissimo impatto ambientale, frutto dell’adozione del fotovoltaico, ma anche del recupero del materiale. Ma non è solo dalle capacità manageriali che si capisce il valore della persona. Per Marin sono le tante testimonianze di affetto arrivate in questi giorni che lo descrivono semplicemente come un uomo giusto, generoso: caratteristica questa che è stata rispettata anche ora, visto che i familiari hanno dato l’assenso all'espianto degli organi. Giorgio Marin aveva due grandi passioni: l’arte e le auto. Nel 1987 aveva vinto una Mille Miglia su una Maserati assieme all’ex pilota di Formula Uno Alessandro Nannini. A Castelfranco era molto attivo con il Rotary, di cui è stato presidente, e nel Panathlon Club. «Non possiamo che esprimere la nostra gratitudine per chi ci è stato vicino in questi giorni», dicono i figli Davide e Paolo, «in particolare al personale del servizio di assistenza domiciliare e del day hospital oncologico: saremmo soddisfatti se realizzassimo anche solo un quarto di quello che ha fatto papà». I funerali si terranno domani, mercoledì, alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Fanzolo. (d.n.)
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