È morto il dottore dei bambini

A 92 anni si è spento Osvaldo Ceccarelli, una vita tra consultorio e ambulatorio. Domani i funerali
Di Serena Gasparoni
Zago treviso deceduto dottor ceccarelli
Zago treviso deceduto dottor ceccarelli

Instancabile. Premuroso. Paziente. Un “toscanaccio” dalla battuta sempre pronta. Un dottore d’altri tempi, di quelli che la professione s’intreccia irrimediabilmente con la vita, che diventa impossibile distinguere dove finisce la diagnosi del medico e il consiglio dell’amico. Di quei professionisti che riconoscono una patologia con un’occhiata, medico di buon senso e concreto, disponibile 24 ore al giorno per placare le ansie e i timori di genitori alle prime armi. È mancato all’affetto non solo dei suoi cari ma di un’intera comunità che ha fatto letteralmente crescere il pediatra Osvaldo Ceccarelli, all'età di 92 anni.

È stato uno dei pediatri di riferimento dell’intera città fino a cinque anni fa nell’ambulatorio della sua abitazione vicino porta Santi Quaranta. Ma in pensione, superati gli ottant’anni, quella professione non l’ha mai realmente abbandonata. Continuava a dispensare consulti e consigli a chiunque. Di origini toscane, aveva conseguito laurea a Firenze, la specializzazione all’ospedale pediatrico Meyer dove aveva lavorato all’inizio della sua carriera. Negli anni Cinquanta aveva deciso di trasferirsi qui, a Treviso. Era diventato il pediatra del consultorio cittadino, dove ha visitato intere generazioni di bambini, che in questi anni a loro volta sono tornati a sottoporre al suo occhio attento e scafato i loro figli, per dissipare ansie e paure di genitori in erba. Aveva continuato a lavorare nel consultorio fino a 70 anni. Instancabile aveva proseguito nell’attività nel suo ambulatorio privato dove non c’erano orari. «Gli ho sempre detto: papà, dai, basta. Ma lui diceva che si riposava in realtà visitando i bambini, parlando con le mamme», racconta Maria Sole, la figlia cui ha trasmesso l’amore e la passione per il mestiere. Infatti Maria Sole ha seguito le orme del padre. Un medico illuminato, un uomo forte e determinato. Che aveva trovato qui a Treviso il terreno fertile per mettere a frutto i suoi studi. Senza tralasciare un’altra sua grande passione, quella per i viaggi «in tutto il mondo», racconta Maria Sole. I piccoli ritagli di tempo libero li destinava poi alla musica e all’arte.

La cerimonia per salutare questo grande medico per l’ultima volta si terrà domani, venerdì, alle 10:15 nella chiesa parrocchiale di Sant'Agnese. Lascia la sua paziente più cara, la nipote Giulia. Ad annunciare la sua morte anche il genero Michele e i parenti. Anna, la moglie, e la figlia Maria Sole per ricordarlo chiedono non fiori ma eventuali offerte che verranno devolute al reparto pediatrico dell'ospedale Ca' Foncello. Non c'è alcun dubbio che anche Osvaldo avrebbe voluto così.

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