È morto Giannino Forato mediatore di bestiame tra i pionieri nell’Asolano

ASOLO
Un punto di riferimento per il mondo agricolo asolano: Giovanni “Giannino” Forato si è spento nella sua casa di Asolo venerdì all’età di 88 anni, fatale un attacco cardiaco, anche se da un paio d’anni non era in ottime condizioni di salute.
Con lui se ne va una grande figura di mediatore di bestiame e allevatore, una professione che aveva ereditato dal padre: fu tra i primi a capire nel Dopoguerra che il mercato della carne era in espansione e ad importare bovini dalla Germania e dall’Austria.
Nonostante le difficoltà di salute aveva solo rallentato il ritmo del lavoro ma, come del resto tutti i mediatori, non aveva mai smesso di lavorare del tutto: «Fino a poco tempo fa si interessava ancora degli andamenti del mercato, sui prezzi, sui ristalli e sulle vendite ai macelli – lo ricorda il nipote Simone Rech, titolare della Tenuta Amadio – era sempre in contatto telefonico con il suo mondo».
Giovanni Forato era conosciuto e stimato da tutti nell’ambiente agricolo della Castellana e dell’Asolano: in tanti avevano trovato in lui un aiuto nei momenti di difficoltà. Era anche una persona molto religiosa. «Riposa in pace, Giannino, sei stato un vero protagonista del mercato della zootecnia nel nostro territorio e non solo – è il messaggio del consigliere regionale Nazzareno Gerolimetto, titolare di un allevamento a Castelfranco – sarai ricordato come una persona seria e corretta, il tuo consiglio è sempre stato prezioso». Aveva anche dovuto sopportare un’indagine che lo aveva messo agli arresti domiciliari per un paio di mesi nel 2005: ne era uscito assolto.
Forato lascia la moglie Adele e i figli Laura, Flavio, Antonio e Diego: si attende la prossima settimana per fissare la data dei funerali. —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso