È morto Duilio Zigoni, oggi l’ultimo saluto

ODERZO Si svolgeranno domani pomeriggio, alle ore 15, in duomo a Oderzo, i funerali di Duilio Zigoni fratello maggiore di Gianfranco la grande ala sinistra degli anni ’70 ed ’80 di Juventus, Genoa,...

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Si svolgeranno domani pomeriggio, alle ore 15, in duomo a Oderzo, i funerali di Duilio Zigoni fratello maggiore di Gianfranco la grande ala sinistra degli anni ’70 ed ’80 di Juventus, Genoa, Roma e Verona. Duilio Zigoni è deceduto sabato sera, all’età di 79 anni, all’ospedale di Pordenone dove, la scorsa settimana, era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. La malattia si era manifestata di recente e non sembrava essere così grave. Poi, però, le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate ed era stata decisa l’operazione. Purtroppo la pur forte tempra di Duilio alla fine ha ceduto.

Più che il calcio era stata la boxe la sua vera grande passione. Da giovane si era distinto come discreto pugile dilettante nella categoria “medi” ed agli amici soleva raccontare di non essere mai stato messo al tappeto.

Negli anni ’50 era emigrato in cerca di occupazione in Svizzera, poi aveva lavorato per breve tempo a Torino negli stabilimenti Fiat proprio nel periodo in cui il fratello calciatore militava con grande successo nelle file della Juventus. Ma ad Oderzo viene ricordato come gestore per molti anni del bar «Alla Maddalena» situato nell’omonimo quartiere opitergino.

Lascia nel dolore la moglie Natalina Spadotto, originaria di Busco di Ponte di Piave, i figli Ermes, Rosanna e Roberto, oltre a numerosi nipoti.

Duilio era il maggiore di nove fratelli e, quindi, il punto di riferimento per tutta la famiglia Zigoni. Ultimamente seguiva con interesse la carriera calcistica del nipote Gianmarco, centravanti, figlio di Gianfranco, che attualmente il Milan ha ceduto in prestito all’Avellino. «Lo ricordo – spiega commosso Zigo-gol – per la sua bontà e la sua onestà. Da questi punti di vista per me, che avevo 12 anni meno di lui, è sempre stato, fin da bambino, un esempio da imitare. Lo porterò sempre nel mio cuore».

Alvise Tommaseo

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