È morto di Broglio, il conte antiburocrazia

Resana. 85 anni, nipote dell’omonimo ministro, fu esponente di spicco del Partito liberale
Di Dario Guerra
DeMarchi Resana conte Ernesto di Broglio
DeMarchi Resana conte Ernesto di Broglio

RESANA. È morto il conte Ernesto di Broglio, 85 anni. Malato da tempo, abitava nella sua villa di via Castellana, nel cuore del paese. Era nipote dell’omonimo senatore e ministro del Tesoro del governo Zanardelli, esponente del Partito Liberale Italiano, deceduto nel 1918. È morto ieri mattina intorno alle 7 all’ospedale San Giacomo di Castelfranco. Aveva ereditato il titolo nobiliare di conte. È stato un personaggio di rilievo che ha notevolmente contribuito alla storia degli ultimi 70 anni di Resana e dell’Italia. Ancora oggi molti appezzamenti di terreni e case rurali sono di sua proprietà. L’ex sindaco Mario Frasson ricorda: «Con il conte c’è sempre stato un rapporto di reciproca stima, anche se le posizioni politiche, erano distanti: lui del Pli io della Democrazia Cristiana. Sicuramente avevamo sostanziali divergenze, anche sulla costruzione di diverse opere pubbliche come le scuole e gli impianti sportivi, dove come amministrazioni siamo dovuti ricorrere a degli espropri».

Contrastanti le opinioni che i “fittavoli” resanesi hanno del conte Ernesto.

Importante imprenditore agricolo e membro dell’associazione dei Commercianti ed Esercenti fin dalla sua fondazione, Ernesto di Broglio ha sempre avuto una grande passione per la medicina e la chirurgia. Ottenne la laurea un ventennio fa. Numerosi gli incarichi che ha ricoperto in tutti gli ambiti. Tra questi fu vice presidente del Comitato di Intesa Europeo per la Gioventù, giudice arbitro della Federazione Italiana Tennis, premiato con distintivo d’oro, presidente Consorzio di bonifica Brentella del 1966-1969, presidente del Consorzio Agrario Provinciale di Treviso, vice segretario regionale del Veneto del Pli, socio di Italia Nostra, fondatore e presidente nazionale della Casa del Cittadino, nata per combattere gli sprechi pubblici e privati. Di Broglio ha combattuto per tutta la sua vita la battaglia per un’azione fiscale e contributiva meno gravosa, lo snellimento della burocrazia, il riscatto della case popolari. Da sempre si occupò di una politica a favore dell’occupazione, dell’apprendistato, dei giovani. Fu candidato in varie occasioni per il consiglio regionale veneto e per la Camera dei Deputati. Per Lino Scattolon, fedele amico di ideali, «il conte era una persona di cultura e con qualità politiche e di uomo che oggi sono state dimenticate, tanto più dagli attuali politici».

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