È morto Boldrin, fondatore dello Iacp

Storico militante della Dc, aveva 74 anni e dal 1962 aveva diretto l’istituto delle case popolari. Funerali martedì alla Pieve
Di Daniele Quarello
DEMARCHI CASTELFRANCO GIAMPIETRO BOLDRIN
DEMARCHI CASTELFRANCO GIAMPIETRO BOLDRIN

CASTELFRANCO. Si è spento all'età di 74 anni Gianni Boldrin. Volto noto in città per essere stato uno dei padri fondatori dello storico Istituto Autonomo Case Popolari (Iacp) di Castelfranco, ora Aeep. Una vita di impegno civile e sociale per la cittadinanza e soprattutto dedicata a migliorare le condizioni delle fasce deboli della popolazione. Giampietro Boldrin (questo il nome di battesimo), ragioniere, dopo una breve esperienza all'interno dell'Usl 8, vinse la selezione per diventare responsabile amministrativo dello Iacp, istituto case popolari di Castelfranco. Un ruolo assunto appena ventenne nel 1962. Da allora ha continuato a lavorare nell'ente a fianco dello storico presidente Andrea Fraccaro e del geometra Antonio Zuliani, responsabile del settore tecnico. A partire dagli anni 60 in poi l'ente sotto questa direzione ha realizzato decine di edifici, divenuti il patrimonio di alloggi popolari di cui tuttora dispone la città. Per Boldrin lavorare nell’ente case popolari non era solo un lavoro, ma una vera missione di sostegno alle famiglie più bisognose. Nel 1996 lo Iacp diventò Aeep e Boldrin assunse l'incarico di direttore. Incarico mantenuto fino al 2006, anno in cui andò in pensione. Successivamente per un breve periodo, da pensionato, fece il presidente dell’Aeep su incarico dell'ex sindaco Maria Gomierato. Di pari passo rispetto all’impegno lavorativo è andato anche l’impegno civico e politico per la città, iniziato fin dall’adolescenza nei corsi di formazione civile organizzati al Patronato Pio X, condotti don Silvio Favrin, don Umberto Miglioranza e dal medico Giacomo Rossato. Boldrin ha militato quasi tutta la vita nella Democrazia Cristiana in quel gruppo che faceva riferimento al dottor Rossato denominato “Gruppo del mercoledì” (perché le riunioni si svolgevano il mercoledì sera a casa del dottor Rossato). Dopo essersi anche candidato a sindaco nel 2000 con una lista civica, nel 2010 si candidò per l'ultima volta nella civica di Donata Sartor. Da qualche anno aveva assunto l'incarico di presidente della Consulta della Terza Età, con cui aveva promosso progetti importanti tra cui il Progetto Tapparella e Nonni in cattedra. Nella sua storia personale va ricordato anche l'incarico di presidente della casa di riposo D. Sartor condotto per un mandato di 5 anni negli anni 80. Da un anno era vedovo. Soffriva di problemi di salute da alcuni mesi. Lascia i figli Andrea e Federica. In queste ore sono arrivate decine di messaggi di cordoglio alla famiglia da parte di amici e conoscenti. «La comunità di Castelfranco gli deve molto», lo ricordoal'amico Livio Frattin, presidente della casa di riposo. I funerali saranno celebrati martedì alle 15.30 alla chiesa di Santa Maria della Pieve.

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