È morta Fausta, il nome della pizza

Aveva 82 anni, il marito Alfonso Mansi le intitolò il primo locale in città nel 1957
FRIGO TREVISO PIZZERIA DA FAUSTA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTO FILM
FRIGO TREVISO PIZZERIA DA FAUSTA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTO FILM

È morta la Fausta. Quella che a Treviso è un’istituzione, il nome della prima pizzeria aperta in città - era il lontanissimo 1957 - da Alfonso Mansi, giovane pizzaiolo salernitano che arrivava da Scala. E che pensò di intitolare la pizzeria, i 25 metri quadri al Portico Oscuro, alla moglie.

Fausta Vanacore era allora giovane, di lì a poco in attesa del primo figlio. Da quella bottega sarebbe nata una saga straordinaria: Alfonso, diventato per tutti O’ Cavaliere, sarebbe diventato presidente del Treviso Calcio e imprenditore a capo di una catena di pizzerie, locali e alberghi nella Marca e nel Veneto. E lei, Fausta, è stata la presenza discreta, ma insostituibile, nella «sua» pizzeria di Portico Oscuro. Per ben 52 anni, dal 1957 al 2009, quando cedette le quote al nipote Fausto, una certezza.

Ma ancora pochi anni fa, con tutta la famiglia, e i Casellato, sponsorizzò l’illuminazione del portico, da allora meno Oscuro. Lavoro e famiglia, famiglia e lavoro. Sempre a fianco di Alfonso – lui alla cassa, immobile, lei in cucina e ai tavoli – negli anni belli e poi anche nel tempo durissimo della (rara) malattia che le avrebbe progressivamente portato via il marito, nel 2002. Vasto il cordoglio, non solo in centro storico. «Una colonna», dicono tutti, «con Alfonso ha formato una coppia affiatatissima, inconfondibile».

Fausta lascia i figli Pasqualino, oggi al «Ritrovo» di viale Luzzatti, e Trofimena, che con il genero Stefano gestisce la «Fausta»; i tre adorati nipoti Diana, Fausto e Beatrice Sofia; la sorella Ada e il fratello Ferdinando; i cognati. I funerali si terranno nella chiesa di Santa Maria Maddalena, forse sabato.

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