È made in Arcade il topinambur che piace a Elio e le Storie Tese

ARCADE. Dai campi di Arcade alla cucina del "masterchef" Carlo Cracco che lo ha proposto assieme al suo famigerato uovo in camicia insaporito alla curcuma o in coppia con l'astice a mo' di bagnacauda. Il topinambur piace sempre più: agli chef, ma anche a chi cerca un'alimentazione sana (è un toccasana per chi soffre di diabete) e in generale sta piano piano entrando nella lista della spesa degli italiani. Elio con le Storie tese lo ha citato nelle strofe di "Vincere l'odio", la canzone presentata la scorsa settimana sul palco di Sanremo. Il topinambur ha la sua culla principale ad Arcade: attiva dal 1998, l'azienda agricola "La Perla" è leader in Italia per la produzione di questo tubero dal sapore simile al carciofo, tanto da essere chiamato anche "carciofo di Gerusalemme".
Su trenta ettari di terreni, l'azienda agricola di Franco Zanette è in grado di produrre con il metodo biologico migliaia di quintali in un anno. «Mi sono appassionato a questo prodotto di origine americana, credo che in una attività imprenditoriale sia necessario specializzarsi, non essere tuttologi», chiarisce Zanette. Ed è così che dall'azienda agricola del padre Francesco, Franco ha saputo scegliere un filone quanto mai di nicchia, scommettendoci e investendoci in tempi in cui il topinambur era un prodotto pressoché sconosciuto.
Ora dall'azienda agricola di via Roma partono spedizioni di tuberi per tutto il mondo: oltre il 70 per cento del prodotto prende la via dell'estero, soprattutto verso il Nord Europa dov'è una delle verdure preferite perché di fatto simile alla patata. «In Italia la conoscenza e quindi il consumo del prodotto sono buoni fino al Lazio, mentre al Sud facciamo ancora fatica. Per questo vogliamo investire nel mercato del Meridione», spiega Zanette. Gli chef ne fanno sempre più uso per le loro ricette: i topinambur "made in Arcade" sono finiti nella cucina di Carlo Cracco, ma anche alla ribalta della tivù a "La prova del cuoco" con Antonella Clerici su Rai 1. I trenta ettari di coltivazione si trovano tutti nella zona di Arcade, mentre nel quartier generale di via Roma avviene anche il confezionamento del prodotto che poi viene consegnato alla grande distribuzione e messo in vendita nei banchi frigo dei supermercati, di solito vicino a carote e patate precotte.
Più contenuto, invece, il commercio on line. Il prezzo al chilo al dettaglio oscilla fra i 3 e i 4 euro. E mentre continua la ricerca di nuovi terreni dove ampliare le coltivazioni, "La Perla" sta progettando anche di mettere in vendita il topinambur precotto, così da venire incontro al consumatore. Innegabile il fatto che la canzone di Elio possa rappresentare un volano per questo tubero. «Dieci anni fa pochi sapevano cosa fosse il topinambur. Oggi è un nome che si sente sempre più spesso», conclude il titolare de "La Perla, «Ora la canzone di Elio: chissà che crei ancora più curiosità per il nostro prodotto»
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