È il battesimo delle bombole per i sub di mezzo Veneto

CASTELFRANCO. Per i subacquei di mezzo Veneto Playa Loca è un passaggio obbligato: sono ben pochi infatti gli appassionati di immersioni che almeno una volta si siano tuffati nell'acqua della ex-cava. Anzi, per molti il “battesimo delle bombole” è avvenuto proprio qui. E non è esagerato dire che a volte si fa la fila, visto che le prime immersioni avvengono poco dopo il sorgere del sole. E questo tutto l’anno, anche d’estate quando - erroneamente - si pensa che i sub prediligano località decisamente più marittime. Il segreto di questo successo è spiegato dalla profondità della cava che raggiunge i trenta metri, ovvero quella necessaria per conseguire tutti i brevetti: ben maggiore di quella delle rive italiane dell’Adriatico, la stessa del lago di Garda che però è ben più distante. La vocazione subacquea dell’area è nata nel 1985 in quella che era la ex cava Vudafieri: «Con la famiglia Brugnaro», spiega Pierantonio Rossato, medico di base, istruttore subacqueo e già presidente di Castelfranco Sub, «abbiamo valutato l'ipotesi di trasformarla in una vera e propria palestra per le immersioni, proprio per la sua profondità che avrebbe permesso ciò che era possibile finora solo nel lago di Garda. In poco tempo è diventata una struttura attrezzata che attira tantissimi sub, anche duecento in un solo weekend che qui possono trovare molte comodità rispetto altrove». Innanzitutto il parcheggio, che non è cosa da poco per chi deve scaricare l'attrezzatura. Ma anche il fatto di avere a disposizione piattaforme e cordini guida, necessari per le attività subacquee, che si sono aggiunti di anno in anno per l'interesse dei club che sempre più numerosi hanno colto al volo questa opportunità. Oltre a un’ottima qualità di acqua di falda, limpida, dove è possibile anche incontrare qualche pesciolino e qualche gamberetto d'acqua dolce. «A detta di tutti», conclude Rossato, «è il posto ideale per gli allenamenti e le prime immersioni». (d.n.)