Due percorsi tra i cippi della Resistenza

Ieri in piazza la presentazione della mappa curata dall’Anpi, tra Montello e Grappa 148 caduti

MONTEBELLUNA. Il primo percorso parte da via Vittoria, a Bidasio di Nervesa, dove c'è il cippo in memoria di Pino Lazzarin, Beniamino Petrovich, Leopoldo Camillo e Ivo Pozzi fucilati il 4 agosto del 1944 presso il ponte della ferrovia a Bidasio, e arriva, dopo essere passato per Giavera, Volpago, Crocetta, Cornuda e Montebelluna, fino a Zapparè di Trevignano, dove c'è il monumento ai Dieci Martiri di Zapparè, fucilati nel marzo del 1944 a Montebelluna. Il secondo percorso prende avvio da Caerano, dove c'è la lapide in memoria della famiglia Stecca, di cui proprio ieri è stato inaugurato un monumento in cimitero, uccisi il 30 aprile del 1945. E proseguendo per Asolo, Fonte, Borso, Cavaso, Crespano, fin su sul Grappa e scendendo poi per Monfumo, arriva fino a Pederobba e Possagno, alla lapide in memoria di Leo Menegozzo, impiccato nel settembre del 1944 davanti casa. Sono i due percorsi della Resistenza dal Montello alle pendici del Grappa, la cui carta, alla quale hanno lavorato Marina Sernaglia e Benito Buosi, è stata presentata ieri, in piazza Negrelli, dall'Anpi di Montebelluna. La mappa indica la presenza nel territorio tra il Montello e il Grappa di 61 cippi, croci, targhe, lapidi, monumenti che ricordano gli scontri a fuoco e gli eccidi compiuti da fascisti e tedeschi tra il 1943 e il 1945, durante i venti mesi della Resistenza. Seguendo le varie tappe dell'itinerario vengono complessivamente nominati 148 caduti dei quali 132 erano partigiani e 16 civili. La maggior parte dei caduti si trova nei Comuni della Pedemontana del Grappa (71) e del Montello (53). Oltre due terzi dei partigiani uccisi non superava l'età di 30 anni, metà aveva meno di 25 anni, 55 di essi erano stati catturati durante i rastrellamenti sul Grappa. Due percorsi della memoria storica, realizzati grazie al contributo dei Comuni di Montebelluna, Volpago, Giavera, Cornuda, Cavaso, Borso e Trevignano e della Coop Adriatica, mentre altri Comuni e la Provincia di Treviso hanno dato il patrocinio (ma niente soldi) per la realizzazione della carte dei "Percorsi della memoria". (e.f.)

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