Duce appeso in una libreria di Castelfranco, politici contro libraia

CASTELFRANCO. Un libro sul Duce appeso al rovescio in vetrina: è da qualche giorno che sui social si trascina la polemica sull’idea della libreria Ubik di “celebrare” cosi la Festa della Liberazione. Il riferimento a quanto accaduto a piazzale Loreto a Milano (dove i corpi di Mussolini e di altri gerarchi furono appesi a testa in giù) non è sfuggito.
L’installazione è rimasta esposta poche ore, ma tanto è bastato perché il dibattito si facesse acceso. Sul tema sono intervenuti sia il vicesindaco Gianfranco Giovine sia l’assessore regionale Elena Donazzan. «Manifesto con forza il mio grande disappunto», dice il vicesindaco, «per un atteggiamento che, nonostante i 73 anni trascorsi dalla fine delle Seconda guerra mondiale, certe frange di sinistra intendono ancora percorre nella strada dell’odio. Credo che un commerciante con compiti di divulgatore culturale dovrebbe rispettare le idee anche se diverse della comunità dove svolge il proprio lavoro».
Sulla stessa linea anche il commento di Elena Donazzan: «Pochi esercizi commerciali come le librerie dovrebbero essere luoghi simbolo di confronto civile e rispetto delle idee altrui: ciò non accade però alla libreria Ubik dove la sua titolare Clara Abatangelo, che non trascura di sottolineare la sua appartenenza all’area anarchica, sfrutta ogni possibile occasione per della sterile polemica politica, forse solo atta a vendere qualche copia in più». L’assessore regionale, dopo aver menzionato altri post della titolare in chiave antifascista, ribadisce la sua posizione: «Se l’odio e la violenza sono gli unici valori comuni agli antifascisti, sono fiera di non essere antifascista!».
La risposta di Clara Abatangelo non si è fatta attendere, sempre sui social, chiamando in causa il governatore del Veneto Luca Zaia: «Trova giusto che il mio assessore regionale all’istruzione e al lavoro impieghi non so quante ore del nostro tempo alla ricostruzione pedissequa dei post di una libraia di provincia? Il mio assessore dovrebbe occuparsi di diritto allo studio, di edilizia scolastica (a Castelfranco abbiamo gli studenti nei container da anni, sa?).
Il mio assessore dovrebbe usare gli ascendenti che esercita per proteggermi, per sostenere le iniziative che imprenditoriali e per tutelare gli stipendi che pago. Non dovrebbe buttare benzina sul fuoco, esasperare la polemica e aizzare gli animi più combustibili e fragili della nostra società. Io mi assumo le responsabilità delle discussioni che stimolo e innesco facendo il mio lavoro. Il mio assessore sta facendo il suo? ».
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