Domani nella chiesa dell’Immacolata l’addio della città a “Neno” Abiti

Si terranno domani alle 15 nella parrocchia dell’Immacolata di Santa Bona i funerali di Vittorio “Neno” Abiti, custode della trevigianità, uomo dall’alto senso civico e propugnatore di alcune delle più belle battaglie di civiltà andate a segno negli ultimi anni. Come ricordava in queste ore chi gli era stato accanto, Neno si era battuto più volte anche per questioni riguardanti il suo quartiere e si era distinto, all’indomani della tragica morte di Aldo Moro, per intitolare una piazza al “padre” della Dc. Abiti era arrivato addirittura a fingere una pre-intitolazione, affiggendo un cartello in cartone con scritto “piazzetta Aldo Moro” allo slargo vicino alla Teresona che poi si sarebbe chiamato proprio così. Alto obiettivo perseguito con costanza e senso civico da Neno Abiti fu anche la realizzazione del primo forno crematorio di Treviso, poi realizzato proprio a Santa Bona (dove Abiti ha disposto che venga incenerito il suo corpo post mortem). Una battaglia di civiltà e di modernità nella quale aveva profuso tanti sforzi, polemizzando apertamente con chi considerava il crematorio poco morale e molto lontano dalle tradizioni della gente trevigiana. Abiti si era assunto, insomma, due ruoli antitetici: in realtà il grande custode dei luoghi e della cultura trevigiani era anche un colto innovatore autodidatta, a dispetto della propria bassa scolarizzazione (aveva appena il diploma elementare ) e in omaggio a una continua ricerca di documentazioni, che aveva reso proverbiale la massa di documenti che custodiva nel suo “studio”, ovvero nel garage di via Ronchese. Dopo anni di “ribalta pubblica”, Neno Abiti, circa due anni fa, si ammalò. Tutto partì dal suo malvissuto diabete e la situazione si deteriorò fino a qualche giorno fa, quando una crisi respiratoria importante diede il via al suo trapasso. —
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