Discariche, Rapicavoli condannato a pagare
Sentenza della Corte dei Conti: il segretario della Provincia dovrà versare oltre 200mila euro

DeMarchi Riese assessore regionale protezione civile Elena Donazzan incontra i sindaci tromba d'aria Carlo Rapicavoli DeMarchi Riese assessore regionale protezione civile incontra i sindaci
Stangata della Corte dei Conti a Carlo Rapicavoli, segretario generale della Provincia, e a Carlo Giovanni Moretto, ex funzionario di settore al Sant’Artemio. La Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d’Appello ha condannato il primo a versare alla Provincia 200 mila euro circa, il secondo a versarne quasi 110 mila.
La sentenza si riferisce alla mala gestione delle discariche Tiretta e Vecelli di Paese, ritardi nelle richieste di interventi di bonifica dopo i conferimenti tossici, ritardi nella richiesta di escussione delle polizze fidejussorie aperte a garanzia della bonifica, una generale «condotta gravemente colposa» secondo il pm contabile Chiara Imposimato di cui si sarebbero resi protagonisti l’allora segretario generale e dirigente del settore territorio Rapicavoli e Moretto. Un'accusa pesantissima notificata ai due dirigenti nell'aprile del 2013.
Il caso aveva fatto discutere, soprattutto in aula, ed è arrivato ora a sentenza con la condanna dei due funzionari del Sant'Artemio. Rapicavoli e Moretto dovranno pagare. In primo grado la sezione regionale della Corte dei Conti aveva infatti stabilito che i due avrebbero dovuto dividersi un risarcimento di 79 mila euro, pari alle spese della bonifica dei due siti supportate dalla Provincia.
La Procura aveva puntato il dito contro i responsabili amministrativi delle due cave accusandoli di aver concesso troppo tempo alle pratiche di rimozione del materiale velenoso, e di non aver conseguentemente richiesto l'immediato pagamento delle polizze attivate a garanzia della bonifica e dell'operato in discarica. Polizze che, secondo la procura, sarebbero state accettate anche se attivate con intermediari diversi da banche e assicurazioni. La Corte, letti documenti e ascoltate le relazioni dei due funzionari del S. Artemio ha stabilito che le decisioni prese avevano causato un esborso alla Provincia (79mila euro) considerabile «danno erariale», ma che a loro non è imputabile altro.
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