Dipendente dell’ospedale ruba e spaccia

Arrestato dalla polizia, aveva irretito un ex tossico riportandolo nel tunnel della cocaina. In casa decine di farmaci

Nel suo reparto, i farmaci antidepressivi, stimolanti, eccitanti si consumavano ad un ritmo ben più altro di altri settori del Ca’ Foncello. I magazzini si svuotavano più rapidamente anche di attrezzature e piccoli sistemi sanitari elettronici. Una situazione che ha indotto la direzione sanitaria una contattare la questura facendo partire così l’operazione che alcuni giorni fa ha fatto scattare le manette ai polsi di Massimiliano Tessari, 43 anni, operatore socio sanitario per il Ca’ Foncello di Treviso e già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati proprio al furto di materiale sanitario dal luogo di lavoro.

Ma l’operazione, oltre ad aver individuato il responsabile delle sparizioni di farmaci e materiale sanitario, ha svelato elementi di una storia ancor più tragica. Perché Tessari, secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile di Treviso, oltre a rubare ed abusare di farmaci, aveva il vizio della cocaina. Vizio che pagava sfruttando la debolezza di di un trentenne trevigiano in cura proprio perché ex tossicodipendente.

Attraverso pedinamenti e controlli incrociati infatti gli agenti hanno scoperto che Tessari, nel suo via vai in reparto, era riuscito ad avvicinare un giovane in cura presso il Sert. A lui, da “amico” aveva regalato una dose di cocaina facendolo ricadere a piè pari nel tunnel, un crollo che lui aveva sfruttato inducendo il giovane a comprare dosi di cocaina al doppio del prezzo di mercato finanziando così quelle che lui avrebbe consumato.

«Un odioso e drammatico sfruttamento», ha commentato il dirigente della squadra mobile di Treviso Enrico Biasutti, che si sarebbe protratto per alcune settimane durante le quali gli agenti avrebbero documentato e verbalizzato poi sei incontri per acquistare la cocaina, sempre a spese del ragazzo, e sempre organizzati dall’operatore socio sanitario che per il rifornimento contattava uno spacciatore di sua conoscenza. «Ora vogliamo approfondire tutta la rete di spaccio» spiegano dalla questura che non appena ottenuto il via libera dalla Procura ha fatto scattare l’arresto per Tessari, originario di Venezia e residente a Treviso, e la perquisizione dell’abitazione dove era domiciliato e dove non è stato facile trovarlo.

Nell’appartamento gli agenti della squadra mobile hanno trovato confezioni di xanax, tavor, oppiacei sintetici, antibiotici, calmanti ed eccitanti di vario genere oltre a varie confezioni di strumenti per la glicemia, cerotti a rilascio e perfino pomate. «Materiale che lui utilizzava per sé o rivendeva». Un quadro problematico che ha aggravato ancor più la sua posizione nei confronti dell’azienda sanitaria trevigiana che lo ha sospeso dal servizio.

Ieri l’interrogatorio di garanzia. Il gip ha convalidato l'arresto disposto dal Pm Massimo De Bortoli, ed ha disposto che l’uomo rimanga in cella in attesa di giudizio. Gli sono contestati peculato, spaccio aggravato e recidiva.

Federico de Wolanski

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