Dieci anni senza Uccio l’epigrafe commuove «Sei la stella più bella»

Dal dolore possono nascere semi di speranza.
Succede che chi tocca il fondo e piange la tragica scomparsa di un figlio, riesca poi a mettere a frutto quel dolore, facendolo diventare bene, nel nome del piccolo angelo. Un percorso tribolato, impegnativo, faticoso, lacerante. Ma che alla fine permette di andare oltre la tragedia, facendosi forza sui ricordi e riuscendo a guardare avanti. Stefano Tinelli e Sandra Gatti hanno perso il loro Pietro “Uccio” esattamente dieci anni fa e questa storia di “rinascita dolorosa” è proprio la loro. Lunedì cade l’anniversario dolorosissimo di quel 31 agosto 2005, un pomeriggio di divertimento all’hotel Las Vegas di Jesolo. “Uccio” avrebbe compiuto di lì a poco sei anni ed era andato con la mamma al mare, ospite da amici, per vedere le Frecce Tricolori. Era nella piscina dell’hotel quando annegò. Ad accorgersi, la cuginetta. Una tragedia che toccò la città nel profondo. Lunedì i familiari e tutti coloro che hanno voluto bene ad “Uccio”, riuniti nell’associazione Amici per sempre di Pietro Tinelli si ritroveranno alle 9 nella chiesa di San Vito per la messa. E ieri, sulle bacheche delle epigrafi in città, sono stati affissi gli annunci. Annunci che hanno commosso molti passanti. Un testo tutto blu, così come colorato era il mondo di “Uccio”, con il nome scritto con la calligrafia ancora insicura del piccolo. Mamma Sandra, papà “Teto” e la sorellina minore Adele, assieme ai nonni, alla famiglia «e a tutti i tuoi amici per sempre», richiamando il nome dell’associazione, hanno dedicato a Pietro un messaggio pregno d'amore: «Ovunque siamo, ovunque andiamo, sappiano che tu sei sempre con noi. Ciao stella più bella del mondo».
In dieci anni, “Uccio” ha fatto sì che mamma e papà potessero seminare molto in suo ricordo. Il piccolo era un abile disegnatore, e così i genitori hanno raccolto oltre 450 disegni tra cui il ritratto di “SuperUccio”. A pochi mesi dalla tragedia, era il Natale del 2005, a Santa Caterina era stata organizzata una mostra dei disegni che erano poi finiti anche alla Collezione Guggenheim a Venezia. Dal 2006 a Pietro è dedicato un concorso di disegno per bambini dal titolo “Disegna te stesso - Premio Pietro Tinelli”. Nel 2013, un altro seme di speranza. Con i fondi raccolti dall’associazione è stata realizzata un’ala di una scuola a Bhaktapur, in Nepal. Quattro aule e un laboratorio che portano il nome di “Uccio” e il contributo solidale di tutti i suoi tantissimi amici. E poi il parco di via San Martino, in zona Santa Bona, dietro la casa di riposo dell’Israa, che dall’ottobre del 2012 è diventato il parco “Pietro Uccio Tinelli”. E da qualche mese al centro della grande area verde sono stati posizionati un ramarro arancione alto sei metri e quattro grandi lucertole, nell’ambito del progetto “Mosaico al parco”.
Realizzazioni, queste, nate dalle mani di duecento studenti dell’Istituto comprensivo Coletti assieme agli anziani dell’Israa, agli ospiti della Cooperativa Solidarietà e agli amici del piccolo scomparso. A ispirare le creazioni, ancora “Uccio”, che in uno dei suoi disegni aveva immaginato questi grandi animali.
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