Devono operarla, permesso negato

Mogliano. Il sindacato Fiadel denuncia: l’azienda ha preteso che l’inserviente della mensa scolastica si recasse in servizio
Di Matteo Marcon

MOGLIANO. Aveva chiesto di poter stare a casa dal lavoro per effettuare la consueta visita di controllo prima di essere sottoposta ad un intervento al seno. Ieri si è svolta l'operazione, ma il giorno prima la donna protagonista di questa vicenda si è dovuta regolarmente presentare a scuola, su imposizione dei datori di lavoro, per prestare servizio nell'ambito della mensa scolastica. A denunciarlo sono i rappresentanti della Fiadel, associazione sindacale indipendente che opera all'interno di Mose. Torna così a farsi acceso lo scontro tra il sindacato e l'azienda che gestisce la refezione scolastica nel comune moglianese, acquisita nel 2013 dal colosso vicentino Serenissima Ristorazione. La dipendente, mercoledì mattina, subito dopo la visita pre-intervento con il personale medico e l'anestesista, malgrado la richiesta di poter rimanere a casa per l'intera giornata, ha dovuto recarsi comunque sul posto di lavoro. «È stata obbligata ad arrivare entro le 11» spiega il rappresentante Fiadel, Maurizio Contavalli «siamo di fronte alla negazione di un diritto fondamentale come quello alla salute nei confronti del lavoratore». Da ieri la dipendente è in malattia. Ma l'atteggiamento dell'azienda che ha negato la sua richiesta viene fortemente stigmatizzato dalla Fiadel. E non è la prima volta: «Questo è solo l'ultimo caso» spiega il segretario Maurizio Contavalli. A fine giugno il tribunale del lavoro aveva condannato Serenissima per comportamento antisindacale, proprio nei confronti della Fiadel. Che però rimane in prima linea: «Fra poche settimane la figlia di un'altra dipendente, che risiede all'estero, darà alla luce un figlio. La madre fin da luglio aveva chiesto la possibilità di andare ad assisterla per un breve periodo nelle ultime fasi della gravidanza. Solo dopo il ricorso al tribunale del lavoro e il coinvolgimento di un avvocato l'azienda ha dato l'ok. Inizialmente si era rifiutata. Il risultato è stato ottenuto a seguito di un caso simile, in cui il tribunale del lavoro ci aveva dato ragione per una aspettativa sindacale non retribuita negata ad un altro dipendente di Serenissima a Treviso. La situazione» commenta Contavalli «è davvero inverosibile». Tra le altre contestazioni mosse dalla Fiadel a Serenissima ci sono anche quelle per il presunto utilizzo scorretto della cassa integrazione, festività non pagate e mancato riconoscimento dei contributi, temi su cui è stato chiamato a pronunciarsi l'ispettorato del lavoro di Treviso.

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