Devastato lo stabilimento della Camerette Ola

Quasi un milione di danni, capannoni sotto sequestro. Titolare l’opitergina Nadia Drusian

PRAVISDOMINI. Oltre 800mila euro di danni, 15 mila metri quadrati interessati dalle fiamme, 40 vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento con 15 mezzi. Sono i numeri del devastante incendio divampato nelle prime ore della mattinata di ieri a Pravisdomini (provincia di Pordenone) in via Lido. Erano le 4.45 quando è cominciato l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere il rogo nell’ex stabilimento del mobilificio Forma, area industriale parzialmente riallestita, di recente, per ospitare l’attività di un’azienda specializzata nella produzione di mobili per arredare le camere dei bambini: la Camerette Ola di PeterWood Srl, amministratrice la 43enne di Oderzo Nadia Drusian. La ditta conta 10 dipendenti. Ad attivare la centrale operativa dei vigili del fuoco di Pordenone sono stati i colleghi delle centrali di Mestre e di Treviso alle quali erano pervenute le prime segnalazioni: l’incendio divampato a Fratina di Pravisdomini era visibile infatti anche dagli adiacenti territori provinciali di Venezia e Treviso, in particolare da Annone Veneto e Meduna di Livenza. I vigili del fuoco di Pordenone sono intervenuti assieme ad altre squadre provenienti da Motta di Livenza, Mestre, Portogruaro e Treviso.

Le fiamme hanno interessato due capannoni industriali (di 7.500 metri quadri ciascuno) impiegati per la lavorazione del legno, uno vuoto, mentre l’altro è quello che ospita l’attività della Camerette Ola. L’intervento dei vigili del fuoco ha consentito di salvare un quarto del capannone che ospita l’attività dell’azienda. Il resto è bruciato. Secondo le prime stime i danni superano, come detto, gli 800 mila euro (coperti da assicurazione), ma il computo definitivo potrebbe essere ben superiore. Quanto alle cause dell’incendio, al momento è impossibile sbilanciarsi. Ad oggi non può dunque essere esclusa l’ipotesi di un’origine dolosa. Sul fronte delle indagini sono impegnati i carabinieri di Azzano Decimo, con il supporto del Nucleo investigativo e del Norm di Pordenone. I due capannoni sono stati posti sotto sequestro e dichiarati inagibili.

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