Derivati, la trattativa è saltata Tonon fa causa a Banca Intesa

Il Comune ha già sborsato due milioni per i prestiti stipulati nel 2005 e nel 2006 La rinegoziazione è fallita. Dus: «Basta, non paghiamo debiti lasciati dalla Lega»
Allegranzi Vittorio Veneto consiglio comunale sindaco Roberto Tonon
Allegranzi Vittorio Veneto consiglio comunale sindaco Roberto Tonon

VITTORIO VENETO

Rotte definitivamente le trattative tra l’Amministrazione comunale e Intesa Sanpaolo, che continuavano da oltre un anno per ridimensionare il debito scaturito dai derivati. L’istituto bancario non avrebbe voluto rinegoziarlo nei termini richiesti da Vittorio veneto. Ufficializzandolo con una delibera, pertanto, la giunta, dopo le minacce dei mesi scorsi è passata alle vie di fatto, agendo legalmente contro la banca; forte anche dell’esito positivo di un’analoga azione da parte del Comune di Mogliano.

L’incarico legale

«Nell’ottica di tutelare gli interessi del Comune, abbiamo pertanto deciso» conferma il sindaco Roberto Tonon, «di agire giudizialmente nei confronti di Banca Intesa Sanpaolo per chiedere al giudice la nullità, l’annullabilità o ancora la risolubilità delle operazioni in derivati stipulati a suo tempo dal Comune».

Derivati del 2005

Una vicenda lunga nel tempo e complessa. Il Comune, infatti, ha in essere due contratti di prestito, cosiddetti derivati, stipulati con Intesa. Un contratto ammonta a 12.337.893,83 euro e risale a 13 anni fa, precisamente al 29 dicembre 2005; la scadenza è il 31 dicembre 2024. Il secondo contratto è di 2.819.300,00 euro. La stipula risale al 21 dicembre 2006 e la scadenza è il 31 dicembre 2026. «Fin da subito la nostra amministrazione aveva chiesto una verifica per valutare eventuali criticità, considerato che abbiamo sempre pensato che il Comune sia stato svantaggiato e ritenendo che vi siano stati costi impliciti e occulti. Pertanto abbiamo intrapreso un percorso di rinegoziazione, che purtroppo non è andato a buon fine».

Già sborsati 2 milioni

Fino al 2015 il Comune ha incassato. Ma dal 2016 ha cominciato a restituire. La prima rata era di 538 mila euro, nel 2017 di 648 mila, quest’anno di 849 mila. L’Amministrazione ha incaricato l’anno scorso un pool di professionisti per tentare di far risparmiare il Comune, trattando con l’Istituto. «Dalla relazione presentata», riferisce Marco Dus, capogruppo del Pd, «sono emerse delle criticità sia su presunte violazioni di norme sia di possibili responsabilità di Intesa Sanpaolo. È ora di dire basta. Non siamo più disposti a pagare i debiti lasciati dai leghisti. Nel corso del 2017 abbiamo più volte interpellato l’istituto di credito per valutare possibili soluzioni negoziali conciliative delle criticità segnalate. Tutti i tentativi però hanno dato esito negativo».

Eredità della giunta scottà

Il prestito è stato contratto dalla giunta presieduta da Giancarlo Scottà, al secondo mandato. Non manca nell’esponente dem un pizzico di polemica. «Mi auguro che la Lega non intenda gestire l’Italia come ha gestito Vittorio Veneto, già i vittoriesi sono indebitati fino al 2026, immaginatevi cosa stanno combinando con le casse dello Stato».

La giunta del sindaco Tonon ha dato l’incarico di seguire la causa agli avvocati Matteo Acciari, Federico Gambini e Luca Zamagni: Una bella spesa per il Comune che prevede, per le varie fasi e a seconda dell’esito finale della controversia, di spendere da un minimo di 36.207 euro ad un massimo di 79.400. —

Francesco Dal Mas

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