Demolizione del Ponte Morandi: è il giorno del trevigiano Danilo Coppe, mister Dinamite

TREVISO. Oggi a Genova si demolisce quel che resta di Ponte Morandi. A vigilare sui 600 chili di candelotti esplosivi, che faranno brillare i due monconi del viadotto resi tristemente celebri dalla tragedia di agosto 2018, ci sarà Danilo Coppe, “mister Dinamite”, originario di Segusino e titolare della Siag di Parma, una delle aziende del consorzio che partecipa ai lavori.
Considerato il massimo esperto italiano di esplosivi, da mesi si sta preparando per l’impresa di oggi, che sarà portata a termine con un massiccio dispiegamento di uomini e risorse, compreso l’Esercito con il nono reggimento incursori.

alle 9 l’implosione. Il detonatore - arrivato nei giorni scorsi dalla Spagna - scatterà stamattina alle 9. Tutta la città - e non solo - assisterà all’implosione delle pile 9 e 10, di fatto le due strutture a forma di “A” rimaste in piedi dopo il crollo dell’anno scorso. Sono alte 90 metri ciascuna e collocate a ridosso delle abitazioni, con la loro implosione collasseranno 20 mila metri cubi di cemento e acciaio.
Regista delle manovre, appunto, il trevigiano Coppe: «È un’operazione senza precedenti» ha raccontato ieri direttamente dal cantiere di Genova, «su Ponte Morandi non abbiamo mai “sparato” prima, domani (oggi, ndr) sarà la prima e unica vola».

Coppe sta lavorando da mesi a Genova, due settimane fa ha messo a segno un “blitz” nel Bellunese per l’esplosione controllata della frana di Schiucaz, che stava minacciando un centro abitato. La sua società ha all’attivo oltre 700 interventi documentati in Italia e nel mondo, quella dei monconi di Ponte Morandi è probabilmente la sfida più complicata, vista - tra le altre cose - la vicinanza alle case e la necessità di evacuare 3.400 residenti.
piscine anti amianto. Una complicazione in più: anche se in quantità limitate, nel calcestruzzo del ponte è presente amianto, che se sbriciolato rischia di disperdersi nell’atmosfera della zona circostante. Per questo il team di demolitori ha previsto di proiettare colonne d’acqua alte fino a 90 metri in grado di disperdere le polveri dell’esplosione, oltre a un sistema di irrigatori e vasche d’acqua collegate su ciò che rimane della carreggiata sempre per limitare al massimo la dispersione delle macerie.
C’è da aggiungere che un simile intervento si dovrà realizzare a una temperatura prevista di 35 gradi. I residenti evacuati non potranno tornare nelle loro case prima delle 22, a Genova gli orali della maturità sono stati sospesi così come la circolazione in alcuni tratti.
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